L’Fbi che
paga una ex spia britannica per confezionare un rapporto contro Trump (“Trump e
Putin”) in campagna elettorale è troppo vera per essere inventata – a parte il
fatto che non ci sono “ex” spie. E questa è l’America buona.
“Insensibili,
assenti, disorganizzati, incapaci”. Non trovano parole abbastanza aspre i
familiari di Fabrizia Di Lorenzo, una delle vittime della strage del mercatino
di Natale a Berlino, per dire della Germania. Dell’indifferenza.
La Germania
risponde il giorno dopo, fredda e insensibile.
L’Europa
è di là da venire. Anche come genus
umano – soprattutto come genere.
“O.J.:
Made in America” vince, “Fuocammare” perde. Due docufilm su problemi attuali,
entrambi corretti politicamente, il
secondo è anche un capolavoro, narrativo e di immagini, ma vince il primo
perché Ezra Edelmann, che l’ha confezionato, è afro. C’è correttezza e
correttezza - Trump è una reazione forte, ma non strana.
Mahershala
Ali, che Hollywood autocelebra come il primo mussulmano a
vincere un Oscar, doppia sconfitta quindi per Trump, è di una confessione
fuorilegge nel suo paese di origine, il Pakistan, paese islamico.
Quarantaquattro
milioni gli americani che nel 2015 vivevano in povertà, il 15 per cento della
popolazione. Non invisibili: sedici milioni risiedevano nelle periferie urbane,
tredici milioni nelle città.
“Lo
stereotipo della sessualità gay come trasgressione è molto comodo per gli
omofobi” (Ivan Scalfarotto). È – era – comodo anche per gli eterosessuali, lo
stereotipo della sessualità come trasgressione. La liberazione è dal desiderio.
“Sesso
a pausa pranzo” raccomanda un Comune svedese - naturalmente autorevole, in
forza della latitudine. Era la ricetta di Lukáks, il filosofo, che non avrebbe
saltato un giorno, pur facendolo, monogamo, a casa con la moglie. Ma anche
l’orario spezzato di uffici e negozi ci deve – doveva – entrare, la cosiddetta
“pennichella”.
“Democracy
dies in darkness”, il “Washington Post” adotta come testata un motto di Bob
Woodward, lo scopritore del Watergate. Forse potrebbero spiegare, il giornale e
Woodward, come e da chi seppero del Watergate, roba di servizi segreti.
“Bullizzata
perché eterosessuale”, la cestista Candice Wiggins da Baltimora lamenta dopo
aver lasciato l’attività: “In un ambiente composto al 98 per cento da
omosessuali”. Bulle insomma, come gli uomini, eterosessuali e omo.
Bisognerà difendere la specie.
Mediaset
ha acquistato a caro prezzo i diritti di Champions’ League, tanto da mettere a
rischio la solidità patrimoniale. Ma fa vedere le sintesi delle partite all’una
e mezza di notte. Un caso di suicidio assistito? L’eutanasia pende piede anche
nel calcio, sarà una moda.
E
dunque, finito il lungo travaglio, partorito il nuovo partito, la novità è che D’Alema
dà dell’arrogante a Renzi.
Si
terranno primarie su questa sfida, ma ognuno con un suo proprio partito, sicuro
di vincerle.
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