Il 95 per cento
delle università americane è inaccessibile a studenti di famiglie con meno di
70 mila dollari di reddito annuo. Potrebbe essere in questa esclusione l’origine
– una delle origini .- del populismo.
Il reddito medio
americano è di 53 mila dollari.
Commovente
Rampini che da quindici giorni martella i lettori di “Repubblica” con la sua teoria
di come e perché Trump fu intercettato in campagna elettorale - il “Watergate
di Obama”, come il neo presidente vorrebbe labellarlo: “Le intercettazioni ci
furono ma non ordinate dal presidente, bensì dovute e condotte
indipendentemente dalle agenzie di controspionaggio per prevenire contatti con
potenze straniere”. Fulmine!
Da
cinquant’anni, dalla guerra al Vietnam, è di prammatica, ogni dodici-quindici
anni, il declino della potenza americana - di un paese che è da solo il 25 per cento della ricchezza mondiale. Ma il capo dell’Fbi Comey che, senza
essere Edgar Hoover, va al Congresso per ricattare i presidente presenti e
futuri, questo è proprio da basso impero.
Uno che non sa nemmeno che cos'è la Gazprom.
Uno che non sa nemmeno che cos'è la Gazprom.
Il prefetto del
pretorio che si ribella al Senato non è una novità. Ma la (non) reazione del
Congresso Usa al capo dell’Fbi sì. E della stampa. Tanto più se, com’è
probabile, non è cattiva.
La Procura della Federcalcio ha incolpato
Andrea Agnelli e la dirigenza della Juventus di aver lavorato per la ‘ndrangheta,
la malavita calabrese. Ma non l’abbiamo saputo – l’abbiamo saputo quando Agnelli
ha convocato una conferenza stampa per sfidare la Procura. Anche qui per
sudditanza alla Juventus?
Ma la sudditanza alla Juventus non è cosa di
cronisti sportivi – quelli giudiziari non sanno nemmeno chi sono gli Agnelli?
No, ormai anche i cronisti giudiziari, per quanto spregiudicati, si rendono
conto che quando è troppo è troppo.
Del resto, scorrendo i nomi della giustizia
calcistica, sembra proprio una congrega napoletana, del “pazziamme”. A
cominciare dal capo, il famoso prefetto Pecoraro che voleva importare il
modello monnezza da Napoli a Roma.
Volevano libero
il posto di capostruttura detenuto da Raffaella Santilli, senza rischiare il
ricorso per demansionamento immotivato, e hanno creato lo scandalo per una cosa
da ridere – minima comunque al confronto del trash
feroce che si vede e si sente in Rai. Campo Dell’Orto e Monica Maggioni uniti
nella lotta. Il potere Rai è sempre lo stesso, molto ipocrita.
È anche l’ipocrisia
del Pd, di cui Dell’Orto è referente. Poi Renzi si lamenta che la gente non va
a votare il Pd.
La
dirigente Santilli, messa nel mirino perché fece carriera con Del Noce, è però
una molto confessionale: cura il papa, Padre Pio, Assisi, Madre Teresa. Sarà
una bella partita Dell’Orto-Vaticano.
Solo che –
prima o dopo Santilli? – i due prodi dovranno colpire Paola Perego, la
conduttrice del programma incriminato. Sposa di Lucio Presta. Procuratore di molti
dei migliori numeno uno tv. Presta e Perego passeranno alla concorrenza? Sarà
la più grossa battaglia dei media.
“Ancora
600 mila civili in città”, a Mosul, racconta Lorenzo Cremonesi sul “Corriere
della sera”. Dopo tre anni di assedi e bombardamenti, e famiglie in fuga,
lunghe teorie di sfollati, profughi. Mosul aveva 600 mila abitanti tre anni fa
o quattro, all’avvento dell’Is. Che guerra ci raccontano?
Grasso denuncia sul “Corriere della sera” il vicino
dei coniugi Deambrosis-Carsano, di Mirabello
Monferrato, che li ha denunciati “perché avevano lasciato per un attimo la loro
bambina a dormire sul seggiolino dell’auto, mentre portavano in casa la spesa”.
Sette anni di processi, e ora la bambina definitivamente tolta ai genitori e in
adozione.
Ma è peggiore il vicino
invidioso, o i tanti giudici del tribunale e della Corte d’Appello di Torino,
che a genitori affettuosi, che quella bambina avevano fortissimamente voluto, preferiscono
una famiglia di adozione – ancorché molto influente?
E che dire
dell’inimitabile Melita Cavallo, la giudice minorile teorica della famiglia
aperta? E degli stessi giornali, che i genitori naturali dichiarano “genitori
nonni”, per dire il disprezzo. Compiacenti, la Cavallo e i cronisti, con la procreazione
commerciale, tramite donatori di seme e madri fecondatrici, tutto scelto, all’asta.
Che ne sa questa Cavallo della paternità, e della maternità? In che mani siamo?
Succede di fermarsi in macchina su certe strade di Roma, inavvertitamente, come quando
una strada diventa all’improvviso sterrata, una pista, e si deve cercare il
verso migliore sul quale proseguire. Come è possibile che una città sia
talmente disamministrata? Non ci sono vigili urbani, municipi, comitati di quartiere? Non gliene frega
nulla?
Grillo non è una soluzione, ormai si sa, ma che brutto
sintomo.
I dipendenti
dell’ambasciata americana a Roma fanno il retake dei giardinetti del Ponte
Nomentano, la pulizia. Accumulando dieci pesanti sacchi. Sotto l’occhio compiaciuto,
riferiscono orgogliose le cronache romane, dell’assessore all’Ambiente del
Comune di Roma, Pinuccia Montanari. È l’orgoglio anti-yankee?
È il nuovo
modo d’intendere la cosa pubblica: voi lavorate, l’assessore vi complimenterà.
I
terremoti sono anche americani: ogni anno causano danni agli edifici per cinque
miliardi di dollari. Ma non lo sappiamo.
“Aachen, in italiano conosciuta come Aquisgrana”, scrive
il “Corriere della sera” per presentarne il concittadino illustre, il candidato
socialista alle elezioni Martin Schulz. Ma non era Aquisgrana prima di
diventare Aachen – che vuol dire la stessa cosa, sempre di acqua si parla? O la
Germania viene prima di Roma?
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