venerdì 24 marzo 2017

Ombre - 359

Il 95 per cento delle università americane è inaccessibile a studenti di famiglie con meno di 70 mila dollari di reddito annuo. Potrebbe essere in questa esclusione l’origine – una delle origini .- del populismo.
Il reddito medio americano è di 53 mila dollari.

Commovente Rampini che da quindici giorni martella i lettori di “Repubblica” con la sua teoria di come e perché Trump fu intercettato in campagna elettorale - il “Watergate di Obama”, come il neo presidente vorrebbe labellarlo: “Le intercettazioni ci furono ma non ordinate dal presidente, bensì dovute e condotte indipendentemente dalle agenzie di controspionaggio per prevenire contatti con potenze straniere”. Fulmine!

Da cinquant’anni, dalla guerra al Vietnam, è di prammatica, ogni dodici-quindici anni, il declino della potenza americana - di un paese che è da solo il 25 per cento della ricchezza mondiale. Ma il capo dell’Fbi Comey che, senza essere Edgar Hoover, va al Congresso per ricattare i presidente presenti e futuri, questo è proprio da basso impero.
Uno che non sa nemmeno che cos'è la Gazprom.

Il prefetto del pretorio che si ribella al Senato non è una novità. Ma la (non) reazione del Congresso Usa al capo dell’Fbi sì. E della stampa. Tanto più se, com’è probabile, non è cattiva.

La Procura della Federcalcio ha incolpato Andrea Agnelli e la dirigenza della Juventus di aver lavorato per la ‘ndrangheta, la malavita calabrese. Ma non l’abbiamo saputo – l’abbiamo saputo quando Agnelli ha convocato una conferenza stampa per sfidare la Procura. Anche qui per sudditanza alla Juventus?

Ma la sudditanza alla Juventus non è cosa di cronisti sportivi – quelli giudiziari non sanno nemmeno chi sono gli Agnelli? No, ormai anche i cronisti giudiziari, per quanto spregiudicati, si rendono conto che quando è troppo è troppo. 
Del resto, scorrendo i nomi della giustizia calcistica, sembra proprio una congrega napoletana, del “pazziamme”. A cominciare dal capo, il famoso prefetto Pecoraro che voleva importare il modello monnezza da Napoli a Roma.

Volevano libero il posto di capostruttura detenuto da Raffaella Santilli, senza rischiare il ricorso per demansionamento immotivato, e hanno creato lo scandalo per una cosa da ridere – minima comunque al confronto del trash feroce che si vede e si sente in Rai. Campo Dell’Orto e Monica Maggioni uniti nella lotta. Il potere Rai è sempre lo stesso, molto ipocrita.
È anche l’ipocrisia del Pd, di cui Dell’Orto è referente. Poi Renzi si lamenta che la gente non va a votare il Pd.

La dirigente Santilli, messa nel mirino perché fece carriera con Del Noce, è però una molto confessionale: cura il papa, Padre Pio, Assisi, Madre Teresa. Sarà una bella partita Dell’Orto-Vaticano.

Solo che – prima o dopo Santilli? – i due prodi dovranno colpire Paola Perego, la conduttrice del programma incriminato. Sposa di Lucio Presta. Procuratore di molti dei migliori numeno uno tv. Presta e Perego passeranno alla concorrenza? Sarà la più grossa battaglia dei media.

“Ancora 600 mila civili in città”, a Mosul, racconta Lorenzo Cremonesi sul “Corriere della sera”. Dopo tre anni di assedi e bombardamenti, e famiglie in fuga, lunghe teorie di sfollati, profughi. Mosul aveva 600 mila abitanti tre anni fa o quattro, all’avvento dell’Is. Che guerra ci raccontano?

Grasso denuncia sul “Corriere della sera” il vicino dei coniugi Deambrosis-Carsano, di Mirabello Monferrato, che li ha denunciati “perché avevano lasciato per un attimo la loro bambina a dormire sul seggiolino dell’auto, mentre portavano in casa la spesa”. Sette anni di processi, e ora la bambina definitivamente tolta ai genitori e in adozione.
Ma è peggiore il vicino invidioso, o i tanti giudici del tribunale e della Corte d’Appello di Torino, che a genitori affettuosi, che quella bambina avevano fortissimamente voluto, preferiscono una famiglia di adozione – ancorché molto influente?

E che dire dell’inimitabile Melita Cavallo, la giudice minorile teorica della famiglia aperta? E degli stessi giornali, che i genitori naturali dichiarano “genitori nonni”, per dire il disprezzo. Compiacenti, la Cavallo e i cronisti, con la procreazione commerciale, tramite donatori di seme e madri fecondatrici, tutto scelto, all’asta. Che ne sa questa Cavallo della paternità, e della maternità? In che mani siamo? 

Succede di fermarsi in macchina su certe strade di Roma, inavvertitamente, come quando una strada diventa all’improvviso sterrata, una pista, e si deve cercare il verso migliore sul quale proseguire. Come è possibile che una città sia talmente disamministrata? Non ci sono vigili urbani, municipi,  comitati di quartiere? Non gliene frega nulla?
Grillo non è una soluzione, ormai si sa, ma che brutto sintomo. 

I dipendenti dell’ambasciata americana a Roma fanno il retake dei giardinetti del Ponte Nomentano, la pulizia. Accumulando dieci pesanti sacchi. Sotto l’occhio compiaciuto, riferiscono orgogliose le cronache romane, dell’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari. È l’orgoglio anti-yankee?
È il nuovo modo d’intendere la cosa pubblica: voi lavorate, l’assessore vi complimenterà.

I terremoti sono anche americani: ogni anno causano danni agli edifici per cinque miliardi di dollari. Ma non lo sappiamo.

“Aachen, in italiano conosciuta come Aquisgrana”, scrive il “Corriere della sera” per presentarne il concittadino illustre, il candidato socialista alle elezioni Martin Schulz. Ma non era Aquisgrana prima di diventare Aachen – che vuol dire la stessa cosa, sempre di acqua si parla? O la Germania viene prima di Roma?

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