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sabato 18 marzo 2017

Secondi pensieri - 299

zeulig

Anti-politica – Quando non è una politica (ciò che oggi viene detto “populismo”: il risentimento è già una politica), è ebetudine. Incapacità d’immedesimarsi. Di suscitare identità da una parte, nutrire sentimenti d’appartenenza dall’altra. È l’incapacità (inutilità) intellettuale – la sterilità: del saperne di più, della perfezione, dell’albagia virtuistica. I capi sono maestri, ancorché cattivi.

Civiltà – Nel senso di cultura o tradizione, è effetto dell’inbreeding più accentuato, anche esclusivo. Si adatta all’assimilazione – l’assimilazione può essere una delle sue forme di acquisizione – ma con difficoltà (per questo anche l’assimilazione viene respinta).
Le interculturazioni e altri sinonimi sono irte perché fatti politici. Forse obbligati – scuola, sanità,  residenzialità, diritto civile e di famiglia - ma contrari alla lentezza, e alla “naturalezza”, dell’inbreeding.

Europa - Heidegger e Freud non sono materialismo critico, o critica superiore (intelligente) della realtà, sono il desiderio di finirla - sono l’Europa. Che si auto compassiona, l’Europa e il desiderio di finirla.

Felicità – È il tema prevalente, nei discorsi e nelle rappresentazioni. Sembra anzi il sigillo della contemporaneità: la cucina, il sesso, lo sport, lo spettacolo, il tempo libero. Ma finisce per essere un pestare nel mortaio senza che niente ne rimanga. Un sorta di surrogato, povero. La vecchia “salute dell’anima” non si realizza nel “piacere dei sensi” – ammesso che ci siano, la salute, o l’anima. Non sembra: ogni godimento è necessariamente inferiore alle attese. Più che altro, sembra un’evocazione: perché, o felicità, non ci sei, non ti mostri, latiti? Che sa di scongiuro: speriamo che sia la volta buona.

Gelosia – Nella generale inappetenza – affettiva e anche sessuale – che caratterizza la contemporaneità, è difficile argomentare la gelosia come passione. Se ne moltiplicano gli studi, e i libri di divulgazione, ma come di un reperto, anche se a effetto: di una psicopatologia (sentimento, ossessione, delirio) che invece è forse scomparsa. Nelle separazioni, sempre più fredde e centrate sugli aspetti economici. E pure nei femminicidi, opera quasi sempre di alcolisti, drogati, violenti. E anche qui quasi sempre per il possesso, dei figli, i beni, le memoria, raramente la gelosia. Che si può dire scomparsa con l’adulterio.
La libertà sessuale è uno degli acquisti più pacifici. Di un pacifismo, si può argomentare, che è una diminuzione o perdita, di una mobilitazione affettiva e\o nervosa. Una perdita che va anche con l’ideologia dei generi, femminile e di ogni altro tipo, e con la loro indistinzione.

Labirinto – L’immagine che suscita è del moto (cammino) impervio e interminabile. Un’immagine del tipo ossessivo. Ma è anche qualcosa che si costruisce: si costruisce un labirinto per curiosità, per vezzo, per sfida. Di cui non è prigionieri in realtà, ma in cui anzi si vaga a piacere.

Meraviglia - L’Arnheim di Musil, i bibliotecari deliranti di Borges: la meraviglia è indotta dalla materia più esanime. Si genera nell’eccezionale, ma allora anche in forma di necrofilia – della polvere, dell’inutile.
In che cosa è diversa dalla curiosità, che è invece un fattore attivo, creativo? È un riflesso passivo, fine a se stesso. Istintuale, ma allora di natura anche culturale – o forse tutta culturale, considerati i tempi lunghi e le stratificazioni dell’inbreeding: ci si meraviglia di ciò che ci è sconosciuto o non considerato.

Metanarrativa – In uso nel senso di dessous della narrativa. Quindi di un’aneddotica come un’altra. Ma utile nel senso di Lyotard, della storia come verità: tutto di una certa cosa, su basi razionali. A uso del potere, ma anche della giustizia, della conoscenza, della saggezza.

Movimento – Si preferisce a rivoluzione, eversione, anche protesta:  la sedizione come spontaneità, la novità come frutto maturo.
Un’eredità del Sessantotto, in cui lo spontaneismo però c’era. È francese, sa di Heidegger. Ma il movimento è stato storicamente totalitario, fascista, nazista, franchista – non comunista, meno che mai sovietico. Va con le masse: i gruppi si vogliono masse.

Opinione pubblica – È vittima del pensiero unico, del liberismo? Una delle tante, ma la più corriva. Per questo passiva – deviante se non inutile: sorpresa dal fenomeno Trump che è più propriamente un fenomeno elettorale, cioè di opinione pubblica in senso lato e più corretto, non mediatico. È per questo aggressiva tanto quanto è superficiale. E soprattutto conformista. Alle fonti. Che non sono il pubblico, i suoi orientamenti e i suoi interessi, quello che si chiama interesse pubblico, ma le banche. E i diligenti referenti istituzionali delle banche: la Federal Reserve, la Banca Centrale Europea, la Commissione di Bruxelles. Di un liberismo distruttivo di risorse invece che creativo.

Passione – È più spesso un modo d’essere che un atto, più o meno volontario.
Condizionato dalla fisica: organismo, ereditarietà, morfologia (normotipo, brachitipo….), meteorologia, stagionalità, latitudine, magari l’ora legale? Dalla cultura: scuola, letture, feste, scongiuri?  
Più occasionale e complesso che condizionato – una passione è un sistema a n incognite, irrisolubile.

Scienza – È più variabile o più costante? Na scienza ha bisogno di determinare costanti, è la sua ragione d’essere. Ma non è scienza, o scoperta, senza variabili. Si può dire la costante delle variabili….

Viaggio – Ha forma diversa in rapporto al mezzo – la trasvolata non è un trekking. E alla distanza. Al passaggio lungo i meridiani o lungo i paralleli – lungo i meridiani s’incontrano mondi diversi, estremamente, lungo i paralleli simili, benché intervallati dalle ore. Alla durata: un viaggio intercontinentale di un giorno o due non è un viaggio turistico, anche in gruppo, o una villeggiatura. Alla velocità, del mezzo e del tempo di durata. In ognuna di queste forme ha rilievo psichico e psicologico diverso. È una forma più di ogni altra eteroclita. O come ogni altra? L stessa variabilità, con altri termini, si potrebbe dire dell’antidromomania. È per questo che il vocabolario (filosofia) ha bisogno di un resoconto (narrativa).

Vita – Passa attraverso molteplici morti. Si dicono ferite ma più spesso sono morti. Che qualche volta, pare in tarda età, resuscitano, ma non hanno lasciato segno, non che si veda, come fanno le ferite – l’idea di ferita.
Col vecchio trucco della morte\resurrezione, o della vita oltre la morte. La quale s’intende sempre come “vita nova”, diversa cioè e buona.

zeulig@antiit.eu

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