Una settimana dopo il vertice europeo per i 60 anni si naviga ancora per Roma come in
sogno: chiese, palazzi, piazze, strade, pedonali e carrozzabili, parchi, tutto
è visibile e immacolato, senza recinzioni, sbarramenti, impalcature, transenne,
cartoni e spazzature, le prepotenze dell’appalto eterno e del potere diffuso. Si
è in imbarazzo per buttare la cicca. Perfino il traffico sembra ordinato. Un
altro mondo.
È
l’Europa il vincolo esterno anche per la pulizia delle città? Quest’Italia
costituzional-democristiana, ladra, pusillanime e neghittosa, cerca sempre
“vincoli esterni” per fare qualcosa, smuoversi, provvedere al minimo. Sarebbe
bellissimo se l’Europa mettesse fine a tutti i
falsi appalti e le lavorazioni a sbafo, che si fanno nelle città senza mai
risolvere un problema, un problemino, una buca sul marciapiedi.
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