L’Europa
viene in considerazione soltanto in Europa.
Non
nei grandi paesi asiatici, il Giappone, la Cina, l’India, che la considerano
soltanto un mercato di sbocco. Utile ma anche facile, senza bisogno di perderci
tempo, in negoziati e concessioni.
Non
a Mosca, che mostra di aver perso qualsiasi considerazione dell’Europa, divisa,
instabile, debole. Putin ha riguardo solo per gli Usa, e per la Cina.
Non
più a Washington, con la presidenza Trump. Nella nebulosa dei piani del neo presidente
la non considerazione dell’Europa, che pure resta il secondo pilastro della
Nato, è una delle poche cose sicure. Sul piano politico, economico e
strategico.
Guardano
all’Europa solo il Medio Oriente delle guerre intestine e l’Africa, i “dannati
della terra”. Come luogo di fuga. Non come prima scelta, ma una dettata dalla
geografia, e dalle potenzialità di reddito, seppure minimo, aperte dal deficit
demografico. Cioè dalla debolezza maggiore dell’Europa.
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