sabato 22 aprile 2017

Lo scandalo è che non non c’è scandalo

Trecentosettanta pagine di niente, si arriva alla fine senza un palpito: il prete pedofilo represso non quaglia.  Se ne parla per lo scandalo, che però non c’è, nemmeno quello.
La storia si dice mediata da Gide, “Corydon”, e Dostoevskij, “I demoni”, ma non è vero, nessuna tensione. Con un’assurda dedica a don Milani, che Siti, si vede, non la letto. Un pateracchio.
Quando non fa Busi, o White, Siti non carbura – già lo “Strega” cinque anni fa, “Resistere non serve a niente”, era fuffa. È probabilmente l’ultimo – con Cohn-Bendit – a professare la pederastia, un paio di battute non se le evita, ma non osa.
Walter Siti, Bruciare tutto, Rizzoli, pp. 371 € 20

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