Si leggono
articoli sempre trepidanti nei giornali progressisti sulle elezioni turche domenica.
Come se potessero decidere qualcosa – qualcosa di diverso che l’intronizzazione
d Erdogan. Come se la Turchia fosse un paese libero, con le università e i
giornali chiusi, migliaia di giudici e professori licenziati, forse diecine di
migliaia, e i curdi da sterminare. È obbedienza massonica (votare il giorno di
Pasqua…)? Sono i soldi sauditi?
Michele
Ainis, il costituzionalista forse più acuto, degradato dal “Corriere della
sera”, di cui ingolosiva la prima pagina, è passato a “la Repubblica”. Che
però, quando l’ha letto, l’ha anch’essa degradato. Tra le opinioni, come un
pensionato. Sarà perché Ainis sfonda la cartapesta del processo: reati e
procedure da azzeccagarbugli, giusto per riempire le tasche agli avvocati? Sono
così potenti?
Sarà la
Repubblica degli avvocati, come non pensarci?
“«Affliggete quel manifesto», gli strafalcioni
in italiano degli studenti universitari”, annuncia a tuta pagina “la Repubblica”.
Molti gli esempi: “Un test tra gli iscritti al primo anno di Linguistica: il 95
per cento non sa cosa vulò dire ‘ondivago’, il 75 per cento ignora ‘nugolo’ ed ‘esimere’”.
Dopo una vita a scuola 8\8, tra scuola propriamente detta e corsi liberi per
tenere i bambini occupati. Mentre bisognerebbe soprattutto imparare da soli –
imparare a imparare da soli.
Sempre
oggi, sull’“Espresso” che si allega a “la Repubblica”, Raffaele Simone se la prende
coi 600 professori che avevano denunciato l’analfabetismo di ritorno al governo
già qualche settimana fa. Non danno i rimedi, obietta il linguista, molti di
loro scrivono male, e poi dov’è la novità, io lo sapevo “almeno dagli anni Ottanta”.
È così
che va il “dibbattito” in Italia, l’analfabetismo non vi è di ritorno.
“I liberal hanno più a cuore gli operai in
Cina che in Ohio. Perciò Hillary ha perso”, Jonathan Franzen. Elementare. Ma
quanto giornalismo sprecato.
“Vendetta
jihadista e giochi segreti dentro il Cremlino” propone il “Corriere della sera”
per il kamikaze che si fa saltare nella metro di mosca. Davvero il lettore del
“Corriere della sera” crede a queste frescacce olimpiche, ne ha bisogno?
Paolo Mieli
storico inclemente se la prende con un giudice di Trani, e in genere con i
giudici della Puglia, perché fanno falsi (pretestuosi, pregiudiziali) processi.
Ma non è lui l’artefice del fake più fake di tutti, di quelli accertati? Il
falso avviso a Berlusconi, concertato in fretta dai giudici milanesi e
recapitato tramite il suo giornale poche ore prima, a Berlusconi che presiedeva
a Napoli un vertice internazionale sulla criminalità.
L’attor
(ex) giovane Scamarcio si guadagna una pagina sul “Corriere della sera” e fa
(per far?) dire a Tremonti: “Con la cultura non si guadagna”. Tremonti non l’ha
detto – è anche persona colta, anni luce da Scamarcio. Ma l’attore ha preso due
piccioni con una fava: si accredita coltissimo, e diventa icona della sinistra
sinistra.
La
sinistra italiana è il “Corriere della sera”.
Una
squadra di mediocri a Leicester ha vinto il campionato per la sapienza del
tecnico, Ranieri. Gli stessi mediocri l’anno dopo perdono tutte le partite.
Fino a che il tecnico non viene licenziato, dopodiché le vincono tutte. Non
volevano debiti di gratitudine.
Spopola
l’antipatico Renzi nei circoli degli scissionisti. Nella casa propria di
D’Alema, Bersani, Emiliano, i suoi nemici. Non hanno di meglio.
Ma quanta
malinconia su D’Alema. E Bersani, chi è Bersani, cosa ha fatto, cosa ha detto?
Ma la
scissione del Pd non era opera di tal Speranza – “il giovane” Speranza? Che fine ha fatto, si è perso
per strada?
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