Cerca nel blog

lunedì 3 aprile 2017

Secondi pensieri- 301

zeulig

Artigianato – Materializza la creatività. L’oggetto artigiano può non essere di buon gusto e più spesso è di cattivo gusto, ma si annusa golosamente e si apprezza per essere un manufatto creativo. Il vasaio, il fabbro, il liutaio, anche il falegname e il muratore, a lungo sono stati onorati, quando ancora esercitavano secondo apprendistato e mestiere, in qualche modo padroni di un segreto (la tecnica è un segreto), come creatori. La manualità è diminuita nel giudizio da non molto tempo – forse in vista dell’abbandono.

Civiltà – È difesa? È acquisizione? Non può essere che l’una e l’altra, volendo la parola convogliare positività, “valori” di bene. Col vecchio residuo di connotare negativamente, “barbarico”, tutto ciò che è ai margini o esterno, sottintendendo l’esclusione come una diminuzione – ignoranza, rozzezza, incapacità. Questo è da qualche tempo inammissibile, e anche sbagliato – molto c’era di civile nei barbari. Ma in che limiti è civile il volersi appropriare della civiltà altrui?
È il problema del multiculturalismo.   

Mondo liquido – È in Savinio, lo scrittore-musicista-pittore,1944, “Ascolta il tuo cuore, città”, prima che in Bauman. Come operazione attiva e non subita: “La conoscenza, come nave che non può ammainare le vele, si alontana sempre più verso le cose che la mano non più riesce a raggiungere né l’occhio a vedere. L’intelligenza dell’uomo perde via via il suo carattere «manuale» e si liquefà”. Anzi, va più in là: “E quando la liquefazione non basta più, l’intelligenza si «atmosferizza». E quando anche l’atmosfera non basta più, l’intelligenza diventa particella dello spazio.. E quando lo stato di spazio nello spazio è troppo corposo ancora, troppo «toccabile», l’intelligenza si annulla. La fine del mondo avverrà per tentazione dell’infinito”

Mundus senescit – Il mondo deperisce è concetto medievale, l’idea che il mondo si decompone, e non va alla salvezza ma alla perdita di sé. Derivato dalla fine del mondo che sant’Agostino avrebbe profetato, nella sua periodizzazione, al libro IX della “Città di Dio”, delle sei età del mondo, la sesta andando dalla nascita del Cristo alla fine del mondo.

Ragione – La Scolastica riprende nel Duecento, con Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, l’idea che “la ragione nasce all’ombra dell’intelligenza” dal “Libro delle definizioni” di Isaac Israeli, IX-X secolo (articolo “Raison”, in “Dictionnaire du Moyen Âge, a cura di Cl.Gauvard, A. de Libera,  M.Zink).

Omeopatia – È il metodo e la panacea della scaramanzia: è il male che scaccia il male, la morte (augurarla, prevederla, invocarla, minacciarla) che scaccia la morte.

Religione – Se è un supermercato, approssima l’apoteosi o la sua fine? Ce ne deve essere una per ognuna, o deve essere una per tutti? È barrire alla libertà, nel sentito illuministico, o una delle sue strade? La religione tende a essere dommatica, sotto il principio di autorità. Ma il “ritorno del sacro” si vuole riappropriazione di un campo di libertà. Una rivolta contro il senso del limite che la ragione ragionevole, sia pure involontariamente, impone – un vincolo. Ragione e libertà non vanno di pari passo?

Sogno - È un rovesciamento, in qualche modo, della realtà. Dell’ineluttabilità – della cosa in sé. Fosse pure dell’abitudine. Un disegno di libertà.
Ma la libertà vive nei sogni scomoda: non solo nell’incubo, in qualsiasi sogno resta sottinteso e prevalente che c’è, ci sarà, un ritorno alla “normalità”, un risveglio. Sia pure sotto forma di prigionia, di chiusura: nella morale, la coscienza, la conoscenza, gli stessi nostri segreti

Storia – Nasce nell’Ottocento: romantica e nazionale. Inventiva, logica e misteriosa, e imperiale: una raccolta di “storioni familiari”, quali avrebbero colmato il secolo – fino ai quattro quarti dei miserabili. La storia è inizialmente di orgoglio, una volizione.

Tradizione – Non necessariamente – non se ne vede ragione – ma costituisce un valore. Che qualcosa sopravviva al proprio tempo e si tramandi, mentre il resto si deteriora e decompone, spesso rapidissimamente, è in questa continuità l’idea dell’immortalità. 

Universo – “Gli astronomi hanno individuato un buco nero supermassiccio a 600 milioni di anni luce, che crea nuove stelle fino a trenta volte la massa del sole. Ce n’è abbastanza per fondare l’infinito – c’è un dato quantitativo nell’imponderabile, il non circoscrivibile.

zeulig@antiit.eu 

Nessun commento: