venerdì 28 aprile 2017

Una quadruplice spinta dissolutiva

Si assiste ormai con ilarità all’autoflagellazione che impera in Italia, nei media e ora pure in conversazione. Dopo una generazione, e forse due, dall’assalto milanese all’Italia con “Mani Pulite”, lo sgomento si è dissolto – eppure siamo ancora vivi. Se ne può tentare una morfologia, se non la metafisica?
Una quadruplice spinta dissolutiva è in atto. La speculazione finanziaria, internazionale e interna, che in Italia (Milano) non trova argini. La Schuldfrage che gli ex comunisti vogliono assolutamente evitare: da qui l’anti-mafia (tutto è mafia), l’anti-politica (tutto è corruzione), l’anti-giustizia (controllo delle Procure), l’anti-informazione (controllo delle redazioni). L’indigenza culturale del rettangolo più ricco d’Italia e d’Europa, il Lombardo-Veneto – di cui il leghismo è la non unica spia, l’ignoranza è ancora peggio. La secolarizzazione aggressiva, che un anti-clericalismo vecchia maniera riconcentra su Roma.

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