Una
sinistra, Verdi compresi, che passa da quasi il 55 per cento a poco più del 40
nel Nord Reno Vestfalia dice una Germania delusa.
Delusa
dalle sinistre, si penserebbe delusa dalle (mancate) politiche sociali. E
invece no, è una Germania risentita. Quella che una settimana fa, dopo le
presidenziali in Francia, si chiedeva allarmata: “Quanto ci costerà questo
Macron?” – quella che pensa, e viene portata a pensare, che gli italiani la
borseggino, in aggiunta ai greci, e anche i francesi. Risentita con l’Europa.
Il
risentimento non va in Germania ai movimenti populisti, Pirati e AfD, che
stanno fermi al 7 per cento, complessivo, ma ai partiti tradizionali. Il quasi 13 per cento
perso dalla sinistra è andato al partito di Angela Merkel e ai Liberali, i
prossimi alleati del nuovo cancellierato. Il vero populismo in Germania è con
la cancelliera. Sarà dura per il resto dell’Europa: è un populismo prussiano, solido se non organizzato.La Brexit è peraltro destinata a indurire la Germania, a mano a mano che se ne prenderà coscienza. Berlino non ha più la sponda nordica di Londra, ed è ora alla mercè dei latini - la Francia è eminentemente latina oltre Reno: l’Europa va quindi controllata e regolata. Già se ne vedono i segni, a partire dall’Europa a più velocità, che è proposta per escludere e non per includere, come mostra di credere il governo italiano. Inoltre, Londra aveva portato la Germania di Schroeder e di Merkel, degli ultimi venti anni, a un minimo di liberalismo, dei capitali, degli affari, dei beni importati, dalla arance alle macchine utensili, che sono tornati in fretta sotto occhiuta vigilanza.
Nessun commento:
Posta un commento