Le
due presidenze americane più largamente accettate e celebrate sono quelle più
guerrafondaie, Kennedy, di cui si perpetua il mito per il centenario, e Obama. Di guerre gravemente nocive, per gli Usa e per
la democrazia.
La
guerra, si sarebbe detto nei due campi kennediano e obamiano, che sono poi lo
stesso, è dei guerrafondai grupi di interesse, del galbraithiano complesso militare-industriale.
Ma non nei casi di Kennedy e Obama, guerrafondai per eccellenza: sono le due
presidenze meglio riuscite del complesso militare-industriale?
Di
Kenendy si ricuce solo adesso la guerra con Cuba, e con mezza America Latina. Mentre
sono stati profondi i guasti della sconfitta in Vietnam, sul dollaro e nella
guerra fredda. Che Obama ha voluto rianimare, rompendo il gentleman’s agreement di non aggressione con la Russia post-1989. Fino alla ripersa – possibile, alle porte –
del riarmo nucleare. Un disastro. Oltre che per l’Ucraina, e per gli interessi
dell’Europa tutta, che deve fare il viso dell’armi alla Russia e non sa perché.
Per non dire del patrocinio delle primavere arabe, cioè della Fratellanza
Mussulmana.I disegni dell’opinione pubblica sono imperscrutabili.
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