È
il testo probabilmente più letto – una diecina di edizioni sono disponibili in
traduzione – e quello probabilmente più riscrittodi Freud, “per completare,
affinare, anche rettificare i concetti originariamente esposti” (J.B.Pontalis).
Coi “lapsus”, la parte più consistente di questa vita quotidiana, Freud fa di
più. Raddoppia, più o meno, i casi censiti, seppure sempre allo stesso fine:
“dimostrare” che la parola o il nome “che non viene”, o i lapsus, di
parola, lettura, scrittura, “sono, come
il sintomo, tante «mancanze» testimoni di un compromesso tra l’intenzione
cosciente e il desiderio rimosso” (id.).
Ma
si rileggono questi “spostamenti” di senso come agudezas, “ne so una più di voi”, per un irresistbile bisogno di one-upmanship, di primeggiare. E a qualche anno data con un senso
fastidioso di già visto. Come di un questuante che tiri per la manica. Come di
un gioco, che si gusta per la ripetizione a passatempo. Per le regole del gioco
che sono fisse e valgono per il gioco ma non per la verità o la realtà delle
cose. Anzi, per essere fisse ne neutralizzano una qualsiai funzione euristica
che il gioco possa avere.
In
tedesco è probabilmente diverso, il lapsus è un fatto linguistico: si rileva
col prefisso ver-, ri-, che implica una
sorta di trasmutazione. In traduzione resta il fatto, sempre meno brillante e
sempre più scontato, faticoso. Fino ai “refusi mentali” - “rovinare” per
“urinare”… - perché hanno lo stesso numero di sillabe (e le assonanze no?).
Niente
errrori: gli “Errori” qui non sono errori. Equivoci? Stanchezze? Insonnie? Giochi
di parole? Vecchiaia? No, niente distrazioni. “Dimenticanze, lapsus,
sbadataggini, superstizioni ed errori” è il sottotitolo originale – “Edizione
integrale di riferimento” quello di questa riedizione. Ma niente Freud lascia
al caso: ingegnoso ma ultimo hegeliano, sistematico e ragionativo a basso
voltaggio.
La
raccolta sorprenderà ancora, poiché si ristampa. per gli accostamenti capziosi.
Ma, scientificamente, terapeuticamente, perché lo scostamento-spostamento che
viene in mente a Freud, o alle sue fonti, e non un altro? Il metodo dello
spiazzamento, che qui Freud teorizza al caso 39, è interminabile.
Al
termine della fastidiosa aneddotica si potrebbe dare per una volta ragione a
Berlusconi: “Qualcuno dirà che è un lapsus freudiano. No, è solo un lapsus”. E
un caso si potrebbe aggiungere, quello del dottor Freud che di un lapsus faceva
ogni volta un lapsus freudiano.
Sigmund
Freud, Psicopatologia della vita quotidiana,
Bollati Boringhieri, pp. 283 € 9
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