Le
intercettazioni si sa che sono fatte da corpi di polizia, che poi se le “vendono”, a Procure e giornali, per i
motivi più vari. Da almeno “La strage di Stato”, 1974, se non prima. Nessun
cronista giudiziario è stato mai trovato in colpa, per essersi inventato le sue
rivelazioni.
Questo
è un fatto, ed è noto a tutti, più o meno. Ma non si rileva. Per un’ipocrisia
generalizzata, dei cronisti giudiziari non solo, che ne beneficiano, ma degli organi
di polizia o di giustizia concorrenti, e delle stesse vittime. E questo è
inquietante.
Le
intercettazioni hanno una funzione contro l’illegalità (corruzione, malaffare,
delitti)? Minima. Sono un mercato politico? È possibile. Ma è oscuro. Colpisce
nascondendosi, e per motivi non dichiarati.
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