L’epica
della Patagonia, sulle tracce di Chatwin.
Delle follie realizzate: estancias
nel deserrto, piloti avventurosi su aerei impossibili, il buco nell’ozono
scoperto e misurato dal nazista in fuga. E di quelle inesauribili: la caccia ai
fantsmi, Butch Cassidy e Sundance Kid, le anime dei pirati vaganti, lo stesso
Chatwin, rianimato. Una rassegna di brevi aneddoti nel solco di quella che è
ormai una tradizione: l’epica latina basso-alta, riscatto di un mondo che non
riesce a liberarsi dei suoi demoni.
Un
mondo di felicità fantastica. Che però, continua, costante, finisce per essere
reale: è il “discorso”. Creazione di letterati, Borges, Garcia Marquez, Vargas
Llosa, Sepúlveda. Un ciclo che si nutre da sé, dell’invenzione del piccolo,
della santificazione dell’irrilevante - come queste prose. Anche se irrilevante
lascia la realtà. Qui, per esempio, incidentali sono “trecentomila ettari di
bosco andati in fumo, bruciati per lasciare il posto alle praterie di cui
avevano bisogno gli alevatori di bestiame”.
Luis
Sepúlveda, Patagonia Express, Tea,
pp. 128 € 9
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