sabato 27 maggio 2017

Il mito latino della felicità del poco

L’epica della Patagonia, sulle tracce di Chatwin.  Delle follie realizzate: estancias nel deserrto, piloti avventurosi su aerei impossibili, il buco nell’ozono scoperto e misurato dal nazista in fuga. E di quelle inesauribili: la caccia ai fantsmi, Butch Cassidy e Sundance Kid, le anime dei pirati vaganti, lo stesso Chatwin, rianimato. Una rassegna di brevi aneddoti nel solco di quella che è ormai una tradizione: l’epica latina basso-alta, riscatto di un mondo che non riesce a liberarsi dei suoi demoni.
Un mondo di felicità fantastica. Che però, continua, costante, finisce per essere reale: è il “discorso”. Creazione di letterati, Borges, Garcia Marquez, Vargas Llosa, Sepúlveda. Un ciclo che si nutre da sé, dell’invenzione del piccolo, della santificazione dell’irrilevante - come queste prose. Anche se irrilevante lascia la realtà. Qui, per esempio, incidentali sono “trecentomila ettari di bosco andati in fumo, bruciati per lasciare il posto alle praterie di cui avevano bisogno gli alevatori di bestiame”.

Luis Sepúlveda, Patagonia Express, Tea, pp. 128 € 9

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