Milano,
di cui Sky ripropone la mielosa “Mani Pulite”, è la capitale del giustizialismo
e non ha mai risolto un caso. Non piazza Fontana né il delitto Calabresi, malgrado
le condanne. Non la corruzione, che anzi con Mani Pulite ha aperto al “mobiliere
Aiazzone” del pubblicitario Berlusconi. Nemmeno uno dei tanti conflitti d’interesse
dell’invidiatissimo Berlusconi, a rifletterci. Non le ruberie di Stato, ancora
con l’Expo. Abbatte i governi e non si sa perché.
Giornalismo
investigativo? Da Cederna in poi il tiro contro le istituzioni è costante e
feroce. Non dell’informazione, che è sempre
partigiana, di questo o quell’interesse. Ipocritamente, cioè non
dichiaratamente. Ma a che fine? Non del buongoverno. Di cui Milano non è
esempio, anche se si compiace molto di se stessa. Si combatte un potentato a
favore di un altro, e su informazioni, indicazioni, delazioni, di un altro. Un
appalto a favore di un altro. Un immobiliarista a favore di un altro. Una banca
o un banchiere o un azionista a favore di un altro.
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