“Datemi
un sogno, un sogno da sognare,\ ma così bello che non si possa realizzare…”. Un
altro Perri, non quello di “Emigranti”, meridionalista e antifascista. Un
agricoltore, nato a Locri, residente a Ciminà, nelle balze settentrionali
dell’Aspromonte. Uno che, dice, avendo rinvenuto in un casale da lui acquisito
da Giovanbattista Grillo una cassa di libri, se li è letti e ha maturato la
passione per la lettura. Anche per la scrittura, che è la sua occupazione nel
tempo libero.
Nulla
di speciale. Racconti di guerre immaginarie, e versi di sogni e d’amore. Per la
turista che fa il bagno a Siderno, “balenan tra l’onde, o bella sirena,\ I tuoi
seni rotondi di luna piena”. Come per Antonella Clerici, “mossa chioma di
nuvola gialla,\ le tua ciglia son’ali di farfalla”. Il curioso è che la
passione letteraria, pur con tutti i suoi limiti, fiorisca in orizzonte ristretto
e anzi chiuso, della piccola ananke quotidiana.
In ambiente sovrastato dal malaffare. Che
la poesia sia ancora il diletto di qualcuno, non della professione.
Francesco
Perri, Io, me stesso e qualcun altro,
Calabria Letteraria Editrice, pp. 114 € 8
Nessun commento:
Posta un commento