“L’integrismo
islamico aveva preso proporzioni allarmanti dopo Londra, Bruxelles era ora
divenuta un santuario terrrorista”, questo confida a Houellebecq un personaggio
del suo racconto, Rudi il Belga, ma già quindici anni fa. E la tedesca Pam, in vacanza
anche lei a Lanzarote e in procinto di trasferirsi in Spagna con la fidanzata
Barbara: “I tedeschi non hanno più voglia di restare in Germania, perché è un paese
sgradevole e freddo, e perché trovano che ci sono troppi turchi”.
Un
racconto porno, questo “Lanzarote” rilanciato dall’“Espresso” in chiave ecologica
– beh, naturista lo è, le cose si fanno all’aria sulla spiaggia, prima e più
che in camera a letto. Condito dall’ironia catastrofica che finirà in
“Sottomissione”. E già ben piazzato nella depressione europea, non si può dire
che Houellebecq non sia un barometro fedele. “L’umiliazione e la paura” sono
già al giro del secolo “una tendenza comune all’insieme delle nazioni europee”.
Con l’abbandono inerte alle sette, qui i raeliani - fino a farsi il carcere
rassegnati per la pedofilia che la setta non sconsiglia e anzi raccomanda. Houellebecq
non vota, e si vuole un piccolo borghese social-democratico, ma sarebbe giusta
pietra di fondazione lepenista – buon ministro della Cultura farebbe se lei
vincesse domenica.
Il
racconto, al netto della kermesse porno con la coppia lesbica, fantasia
eccezionalmente pregiata, è di come uscire dal secolo, o entrarvi. Con una
serie di gag, sul turismo e il millenarismo insieme – il turismo del
millenarismo, e viceversa: la solita beffa del vissuto, ma non amara. Alla
Befana del 2000, per l’inizio del secolo, o forse in anticipo di un anno,
Houellebecq fa la vacanza non-intelligente, come lui usa, alle Canarie. Per
caso, per l’illuminazione sbadata della ragazza all’agenzia viaggi - un’altra
“ragazza con orecchino”, col piercing. E alle Canarie finisce a Lanzarote, per
l’“offerta imbattibile”. Dopo aver chiesto - rifiutando “il solito Sud del Marocco”
e la Tunisia - “un paese arabo non mussulmano”.
Partenza
squillante e seguito esilarante, di amori a tre con le amanti tedesche,
testimone un triste belga, abbandonato dalla moglie marocchina, che aderirà alla setta raeliana, molto prospera nell’isola. Si concorda anche l’anamnesi delle spagnole, che lo fanno “senza
complicazioni e senza storie”. Al contrario delle italiane, “talmente persuase
della loro bellezza che divengono impenetrabili”. E altri luoghi comuni ameni. Anche
la nazionalità della coppia lesbica, per la gioia del gallo Houellebecq, non è
casuale, a ripensarci.
La vera cifra di Houellebecq – una sorta di Enzensberger
di destra. Che posa a triste moralista, ma qui fotografa e si fotografa a pin-up. Da critico culturale piuttosto
che, come tutti, da soggetto, “turista” e “millenarista”.
Michel
Houellebecq, Lanzarote, Bompiani,
pp. 156, ill. € 12
Nessun commento:
Posta un commento