domenica 7 maggio 2017

La storia della commedia in un Plauto

Geniale rivisitazione del soldato spaccone – il “vantone” nell’adattamento di Pasolini - in forma di commedia dell’arte, che ne fece largo uso, e infine di commedia all’italiana. Un adattamento di Nicola Zingaro, il regista e capocomico di Castalia, la compagnia romana specializzata nel recupero del teatro classico, fondata venticinque anni fa da Zingaro e Rocco Militano. I tre generi riuniti in un filo conduttore scenico che è anche una piccola storia del teatro.
Da Pirgopolinice, l’archetipo di Plauto, sono germinati vari personaggi esagerati, sulla scena e sulla pagina, più spesso in forma di “capitan”: Fracassa, Spaventa, Matamoros,  Giangurgolo, Rodomonte, Corazza, Spezzaferro, Spaccamonti, Rodomonte,Terremoto… Specie dopo che l’Italia diventò spagnola, ma con distinti caratteri etnici, napoletani, siculi, romaneschi. Il cachet non si è poi perduto, col tramonto della commedia dell’arte, e ne fa uso perfino Pirandello.

Una prova dura per gli attori, ormai disabituati dal teatro tv, ma forse anche un divertimento: riacquistare i tempi, le pause, l’undestartement di un teatro “fatto col nulla”, che si potrebbe anche tornare a definire farsa, ed è il miracolo del teatro.  Con pochi additivi: le musiche popolari di Nando Citarella, costumi esagerati, fondali per finta. Due ore di divertimento puro. Per dire: si può fare teatro classico, si può fare teatro.
Plauto, Il soldato spaccone, Teatro Arcobaleno, Roma

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