Attaccare
le istituzioni di tutto il mondo con i codici rubati alla National Security
Agency americana è una pirateria e, come pare, un ricatto di mafia. Ma è anche
un pernacchio molto sonoro a chi deteneva le chiavi per entrare nei segreti di
tutto il mondo. Una denuncia in piazza del Grande Fratello americano - che i
media solerti si affrettano a coprire.
Dice e non dice il capitano dei Carabinieri Scafarto e
questo è il peggio di tutto. Non dice: “Ho sbagliato”. Non dice: “È un caso
d’imperizia”. Oppure: “Le intercettazioni noi non le sappiamo fare”. Dice e
ripete: “Ho condiviso tutto con il giudice Woodcock”. Cioè ricatta. Non dice
infatti: “Woodcock mi ha detto e io ho fatto”. Aspetta.
Il capitano Scafarto – o il giudice Woodcock, a sentire
Scafarto – non aveva attaccato soltanto Renzi, ma anche mezza arma dei Carabinieri.
Che tace.
“I titoli di Stato dovrebbero avere implicita, fin
dall’emissione, la possibilità di una ristrutturazione”, Wolfgang Schaüble,
intervistato da Tonia Mastrobuoni su “la Repubblica”. Elementare – non c’è
altra salvezza:
Davanti ai cinque-sei milioni che vedono “Striscia la
notizia”, e magari non sanno chi è de Bortoli, e nemmeno l’attapirata Boschi,
questa si sgrava con una risata: “Almeno abbiamo capito a cosa è servito il
libro di de Bortoli, a prendersi il Tapiro”. Una lacrima per Ferruccio?
Ma il libro serve a ben altro, in tutt’altra chiave: serve
a sconsigliare l’inchiesta sulle banche che
Renzi ha in mente, dalle casse rurali alla Banca d’Italia. I suoi
collaboratori Boschi e Delrio sono “avvertiti”. Siamo cioè in chiave mafiosa –
l’“avvertimento”.
Sarà un bel match tra Maria Elena Boschi e Ferruccio de
Bortoli con gli avvocati Severino, l’ex ministra, e Zeno Zencovich che
patrocinano la ministra. Zeno Zencovich, specialista del diritto
all’informazione, si era segnalato vent’anni fa col libello “Alcune ragioni per
sopprimere la libertà di stampa”. Un tentativo di fermare la deriva dei media
verso l’inutilità.
Più giornalista dei giornalisti, Zeno Zencovich non medita
di querelarsi contro de Bortoli, ma di averlo semmai testimone a discarico. De
Bortoli infatti, da Gruber e altre tv, si è detto stupito dello scandalo, e che
semmai Boschi aveva il dovere di interessarsi della banca del suo elettorato,
etc. Perché allora quelle tre righe, che altro senso hanno?
Se anche Ferruccio fa gossip ammazza-istituzioni,
tradizione pingue da Camilla Cederna in poi, e al “Corriere della sera” da
troppi anni ormai, contro Berlusconi e non solo, che dire di Milano? Senza
speranza.
Un gruppo di donne si mobilita in fretta, che si dicano
derelitte ma non molto – “il nuovo presidente aggiusterà le cose”. C’è il
presidente della Camera di un paese lontano, l’Italia, una donna, che vuole
incontrare delle donne, e il governo nigeriano, gentile, gliele fa trovare.
Non c’è molto da dirsi, la presidente Boldrini vuole solo passare
alcuni giorni in Nigeria per farsi fotografare dai giornalisti al seguito. E
spendere un po’ d’influenza – si spera solo quella – in favore di una Ong
amica. È la cooperazione allo sviluppo.
Menano fendenti e calcioni i giocatori del Monaco,
soprattutto l’ex torinista Glik, contro i calciatori della Juventus, impuniti.
L’arbitro Kuipers vede e interviene ma per unire e ammonire le vittime. Perché
protestano: l’arbitro punisce non l’offesa ma la protesta - l’offesa alla sua
autorità. La giustizia è assoluta, cioè slegata – è un fatto di potere.
“Festa della Lazio, Olimpico pieno a metà”, Corriere dello
Sport”. Non più “semivuoto”? Quando qualcuno va allo stadio è festa.
Obama torna in scena a Milano e stabilisce: “La politica si
fa fuori dai partiti”. Tecnocratica? Populista? Che libertà stiamo vivendo nel
mondo a una dimensione?
“Trumpism: it’ coming from the suburbs.
Racism, Fascism, and working-class Americans”. Dopo
sei o sette mesi il settimanale anti-Trump “The Nation” scopre la verità: “Il
trumpismo viene dalle periferie. Razzismo, fascismo, e gli americani
lavoratori”. Ma sempre con la puzza al naso: il populismo sarà un fiume torbido
ma ha sorgenti scoperte.
Melissa
Mayer, ceo per cinque anni di Yahoo dove ha fallito tutti gli obiettivi, viene
liquidata con187 milioni di dollari. Morale?
Il
plebiscito che si celebra per Macron ha molte faglie: ha avuto due voti su tre
al ballottaggio, ma ha avuto solo 20,7 milioni di elettori sui 48 aventi
diritto. Ne aveva avuti appena 8 e mezzo al primo turno. Un francese su quattro
non è andato al ballottaggio, che in Francia registra sempre partecipazioni
elevate - è vissuto come un “mano a mano”, un duello. E uno su otto dei votanti
ha messo nell’urna scheda bianca.
“Se dai un
lavoro, ti procuri un ingrato e 99 scontenti”: ha idee chiare Franco Alfieri,
il sindaco di Agropoli che doveva portare i sì al referendum con le “fritturine
di pesce”, secondo il suo sponsor De Luca. Il sindaco re delle preferenze sa di
che parla. Solo che non il lavoro procura il politico, procura il posto – Alfieri
non ha visto Checco Zalone.
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