È
difficile far emergere Wilson come un pensatore originale e un ottimo scrittore
dal magma incontrollato delle sue diverse scritture, di saggista, narratore,
guru, occultista, nonché psicologo e archeologo. Il suo apologeta non insiste sulla
qualità del narratore, anche se fa “una pietra miliare” l’uscita nel 1976 dei “Vampiri
dello spazio” - e, si suppone, la deriva successiva di Wilson verso gli “strani
poteri”. L’esordio folgorate ventenne con “L’outsider” si conferma tuttavia consistente.
E l’approccio, su cui la brochure si attarda, per una “evolutionary
purposefulness”. Collegata agli stati fisici ma non per adattamento passivo,
come azione creativa.
Dare
un senso all’evoluzione è alimentare e liberare, con la cultura, l’approfondimento,
la libertà, energie positive per l’uomo. Allargando i poteri dell’immaginazione,
invece di comprimerli nella routine e la produttività tecnica.
Clifford P. Bendau, Colin Wilson, “The Outsider” and Beyond, Paupers’ Press, pp. 68 €
16.84
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