Cento miliardi
di investimenti ritirati dall’estero nell’ultimo quadrimestre. Dopo la
bocciatura delle riforme istituzionali. .
Tra il 2006 e
il 2015 i salari lordi reali medi sono diminuiti del 6 per cento in Italia – in
Germania, Francia e Usa sono cresciuti tra il 5 e il 10 per cento (Ilo).
Tra il 2005 e i
2014 il 97 per cento delle famiglie ha avuto il reddito bloccato o in
diminuzione (McKinsey Global Institute)
La caduta più
drastica del reddito si è avuta nel primo decile” - il 10 per cento della
popolazione col reddito minore.
Drastica la
caduta anche nel “decimo decile”, dei più ricchi (McKinsey Global Institute).
Crollato in 20 anni di un quinto il reddito medio della
classe media, dal 1991 al 2010 (Pew Research Centers, Usa, “Middle Class
Fortunes in Western Europa”).
Il reddito della classe media è crescituo nel ventennio
in Francia, Olanda e Gran Bretagna, è diminuito in Italia – e in Germania e Spagna.
Nello stesso periodo il reddito medio delle fasce più
basse è diminuito in Italia del 23 per cento (Pew Research
Institite, id.)
La disoccupazione non
cessa di aumentare in tutti i paesi d’Europa: Eurostat calcola a fine 2016 in più di 26
milioni gli uomini e le donne disoccupati nell'Unione europea, di cui 19
milioni nella sola zona euro. Rispetto a un anno prima, il numero dei
disoccupati nei 27 paesi Ue è aumentato nel 2016 di 1,8 milioni.
I tassi di disoccupazione
più bassi Eurostat registra nel 2016 in Austria (4,8 per cento), Germania (5,4),
Lussemburgo (5,5), Olanda (6, 2). I più alti in Grecia (26,4 per cento), Spagna
(26,3) e Portogallo (17,5). La Francia raggiunge il suo massimo storico, 10,8
per cento, l’Italia si attesa ufficialmente all’11,6.
Eurostat rileva, accanto
ai disoccupati, 18 milioni di “sottoccupati”. Di cui 8,8 milioni risultano “scoraggiati”:
persone che vorrebbero e sono in grado di lavorare, ma hanno smesso di cercare
un'occupazione poiché scoraggiate dai rifiuti. E 9,2 milioni “occupati part-time” che vorrebbero invece lavorare a tempo pieno - 600
mila in Italia.
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