Per avere una
linea telefonica (in azienda) a Piacenza occorrono cinque mesi. Per avere un
allaccio temporaneo alla corrente in cantiere a Roma ci vogliono due mesi –
almeno.
Ma si può accelerare,
pagando brevi manu.
Una modesta
utenza elettrica, di persona singola, in miniappartamento, senza
elettrodomestici, paga, tra anticipi e rimborsi, una cinquantina di euro l’anno
di consumi elettrici. Più due volte quella cifra per il trasporto della
corrente e la gestione del contatore, e per gli “oneri di sistema”. Come
contributo cioè alle fonti rinnovabili o assimilate alle rinnovabili.
Due tasse a
favore di soggetti privati. Un terzo abbondante della fattura per gonfiare il portafoglio
dei gestori di fonti alternative, nucleare, eolico, fotovoltaico, biomasse,
dighe… L’indennità di trasporto per gonfiare gli utili di Terna, Acea, Enel e
altri gestori. Il tutto statuito dall’Aeegsi, l’Agenzia (pubblica) per
l’elettricità e il gas.
È minijob in
Germania il lavoro temporaneo, e\o a salario minimo, di 450 euro per 51 ore al
mese. Il corrispondete in Italia è di 600 euro, per 24 ore al mese, per un
periodo massimo di tre mesi, ripetibile per non più di quattro anni. Il
sindacato non lo consente: o questi contratti o lavoro nero.
Il Comune di Roma
rinnova il parco macchine dei vigili urbani. Per i dirigenti ordinati 40 suv di
nota marca.
Zingaretti,
il politico Pd presidente della Regione Lazio, inaugura l’opera “regionale”. Ha
commissionato a Ernesto Migliacci, “figlio del grandissimo Franco Migliacci”, un’opera
rock con musiche di ogni dove, soggetto “Nerone”, e ci ha investito un milione,
soldi dell’addizionale Irpef. Più il comodato gratuito di Vigna Barberini sul
Colle Palatino, cioè dei Fori Imperiali. Senza nemmeno un briciolo di interesse
pubblico, solo sottogoverno.
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