Grillo
vince tutti i sondaggi, li stravince, ma poi perde le elezioni. Regolarmente –
questo sito lo documentava dieci mesi fa:
Saranno
i campioni dei sondaggi dei grillini tipici? Saranno i sondaggi artefatti –
magari contro Grillo (“La rana e il bue”)? Si fa il gran battage politico che i media ci infliggono per scherzo?
Grillo
ha vinto a Roma e a Torino perché Raggi e Appendino hanno avuto la stampella di
Berlusconi. Nelle sue perfide strategie Berlusconi ha mandato le 5 Stelle al
ballottaggio con candidature inette o multiple, e al ballottaggio ha fatto riversare
su loro i suoi voti (Raggi ha avuto al primo turno 461 mila voti, al secondo,
malgrado il fisiologico assenteismo, 771 mila; Appendino è passata da 118 mila
a 203 mila).
Grillo
ha fatto il botto alle Politiche del 2013, con il 25,5 per cento del voto, 8,8
milioni. Alle Europee l’anno dopo era sceso a 5,8 milioni di voti. Il voto alle
Europee fu minimizzato: era l’effetto, si disse, dell’affluenza limitata al 57
per cento degli aventi diritto contro il 75 per cento delle Politiche – ma il
grillino non è uno arrabbiato, che va comunque a votare? In tutte le elezioni
successive, le Regionali del 2004, 2005 e 2006, e le amministrative con le
eccezioni di Roma e Torino, ha dimezzato i voti (nel Veneto li ha ridotti a un
terzo). Anche se non in percentuale, per effetto della contrazione dei votanti,
rispetto alle Politiche e alle stesse Europee.
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