giovedì 8 giugno 2017

Hemingway ecologista armato

Un catalogo illustratissimo, quasi il, catalogo di una mostra, delle armi di cui Hemingway era appassionato. Che deteneva nelle sue case, o aveva utilizzato, in Africa in safari, e altrove. Coi riferimenti per ognuna di esse, quando ci sono stati, nei racconti, nelle interviste e nelle lettere.
Un catalogo impressionmate di armi di ogni tipo. Una raccolta da feticista. Un libro scorrettissimo, ora che la caccia grossa è in abominio. Ma i curatori  possono ancora presentare larsenale come quello di un “cacciatore conservazionista” – uno dei tanti: i cacciatori si vogliono ecologisti.
Non è un paradosso, probabilmente. La passione per le armi e la caccia ha relegato Hemingway al basso dalla classifica della popolarità, e anzi fuori. E perfino la lettura dei suoi pur ottmi racconti ne viene inficiata. Ma non cè altro scrittore americano del Novecento così vicino alla natura - alle Alpi e al Tagliamento, alla savana, al mare, ai fiumi, ai boschi: quella di Steinbeck è artefatta (mitica, mistica), quella rurale (Faulkner, OConnor, McCullers) non ha occhi per il territorio, la condizione urbana è tutto.
Silvio Calabi, Steve Helsley, Roger Sanger, Heminghway’s Guns, Down East Boojs, pp. 181, ill., € 38

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