Scappano
le aziende da Roma, Sky, Mediaset, Eni, forse anche Alitalia, per i disservizi.
Silenzio. Muoiono donne, anche uomini, dimenticati per giorni in pronto
soccorso, sempre a Roma. Silenzio. I cassonetti puzzano, già da un mese. Cento discariche abusive sono state
censite, in perimetro urbano. Parchi e giardini urbani sono giungle, non
rasati, non potati. Silenzio. Niente neanche all’Olimpico, al dramma corale
cittadino per il ritiro di Totti.
Non si
saprebbe apprezzare la discrezione della sindaca di Roma. Raggi c’è solo nel
blog di Grillo e Casaleggio - sarà un gioco enigmistico (soluzione “un miraggio”)? Dopo il no alla Olimpiade, una occasione pazzesca per la città, che avrebbe potuto e dovuto invece governare. Per il resto non c’è. Non le interessa. Non sa che dire.
Un
anno che sta al Campidoglio, e l’unica sua proposta è di una teleferica urbana.
Onesta bisogna dire: era la sua proposta anche in campagna elettorale e non ha
tralignato. E dunque Roma l’avrà votata per attaccarsi alla teleferica – si
vede che i romani non soffrono di vertigini. Ma: e per il resto?
Ci
pensano gli assessori, sarà la risposta. Che però vengono dal Nord, scelti
dalla Casaleggio Associati, stanno a Roma poco, e se hanno da fare con la sindaca
se ne scappano: si dimettono, rinunciano. Più che organi amministrativi gli
assessorati sembrano campi profughi.
Ma
andrà perlomeno la sindaca Raggi in ufficio? C’è da dubitare – non timbra. Non
ha visto nemmeno il ludibrio che ha autorizzato del Foro sotto le sue finestre:
un’enorme impalcatura da duemila posti per tre mesi di musical “Nerone”. Roba
da galera. Opera peraltro dei suoi nemici, i Democratici: dal sovrintendente che ha dato l’'autorizzazione
alla Regione Lazio che l’“opera” paga coi soldi dell’addizionale Irpef.
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