Giornali addio, il veicolo che gli inserzionisti
e le agenzie di pubblicità privilegiano è l’online: in un mercato di settore in
contrazione, cresce in Italia a doppia cifra ogni anno la pubblicità sulla
rete.
Gli ultimi dati Nielsen danno il mercato in
contrazione rispetto al 2008: nel 2016 la pubblicità ha fatturato 7,8 miliardi di euro – valeva 9 miliardi nel 2008. Metà del fatturato
pubblicitario va stabilmente ancora alle tv, come ormai da quarant’anni, dalla “discesa
in campo” di Berlusconi, grande venditore, col mobiliere Aiazzone (decuplicando
il settore, dai 600 milioni stenti di lire ai seimila miliardi, tre miliardi circa
di oggi). L’online è però arrivato in pochi anni a poco meno di un terzo, il 30
per cento del fatturato globale.
I giornali e i periodici diventano marginali come
veicoli pubblicitari. Una tendenza in linea con la diffusione, anch’essa decrescente
– da sei milioni di copie vendute ogni giorno vent’anni fa i quotidiani sono
scesi a due milioni e mezzo – poco più. Ma in parte recuperano con i siti in
rete
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