Ha
fatto subito marcia indietro Draghi: voleva supportare Merkel e Macron vista
delle elezioni, ma la vantata “ripresa generalizzata” dell’Europa non c’è.
L’Italia ha fato meglio del previsto nel primo trimestre ma giusto per la non
più rinviabile ricostituzione delle scorte – la domanda resta debole.
Produzione industriale e ordinativi sono anzi in contrazione. La Franca fa
peggio del previsto – e peggio perfino dell’Italia. Va un po’ meglio la Spagna
ma ha tanto da recuperare, e ha un peso specifico limitato nell’eurozona. La
Germania doveva rallentare secondo le previsioni, e così fa nel primo
trimestre.
Nelle
previsioni più favorevoli, del resto, l’eurozona cresce quest’anno dell’1,7 er
cento. Della metà cioè del resto del mondo. Gli Usa crescono del 2,3 per cento,
i paesi emergenti del 4,5 (con l’uscita dalla recessione di Brasile, Russia, e
Nigeria, fra le maggiori economie dell’area), la Cina cresce del 6,6, l’India
del 7,2. La ripresa europea è sempre asfittica, unica grande area economica
nell’economia globale.
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