mercoledì 21 giugno 2017

La scoperta dell'America

L’America quale è. Quale era venti anni fa, i saggi sono del dodicennio 1994-2005. Sparsi per varie riviste, “Premiere”, “New York Observer”, “The Atlantic”, “The Village Voice”, “Rolling Stone”, “Harper’s Magazine”, “Philadelphia Inquirer”. Saggi lunghi rivisti per la raccolta, anche il doppio della lunghezza originaria nei priodici commissionari. Raccolti nel 2005, due anni prima del suicidio. La fiera del porno della celebrata apertura, con la “notte degli Oscar” del settore – un business doppio della Hollywood istituzionale, 4 miliardi di fatturato annuo, contro 2. La politica made in Usa, al seguito di John McCain che tenta la candidatura nel 2000: “Forza Simba – Sette giorni in Cammino con un Anticandidato”, un divertimento molto serio - e molto lungo, un centinaio di pagine in originale. La candidatura di McCain è il primo caso, prima di Obama nel 2008, di mobilitazione giovanile. Con modi peraltro, e modalità veteropolitiche: McCain chiude ogni comizio, ogni passaggio, ogni stretta di mano, invariabilmente con la stessa frase, studiata a tavolino, una spontaneità cuore in mano senza un briciolo di spontaneità. L’accusa ricorrente alla politica è di “torcererità come Clinton”.
Il testo del titolo, a margine del festival - una sagra - del Maine che ne fa un’economia, commissionato dalla rivista “Gourmet”, che non deve avere molto apprezzato. L’11 settembre visto da casa, a Bloomington, Illinois, dove Foster Wallace insegnava inglese all’università di Stato, con i vicini, religiosi, buoni praticanti, tutti patrioti – il tempo di capire che era un attentato e non un film e le bandiere erano finite nei negozi, una reattività all’aggressione in automatico: “La vista da casa della signora Thomson”. “Host” (“Commentatore”), il predicatore radiofonico, tutto io e, necessariamente, reazione – o la filosofia del talk-show, un esercizio in egomania. .
Dieci saggi, brevi e lunghi. Con molta letteratura. La comicità di Kafka – la funniness. Molto Dostoevskij: “Dostoevskij non è solo grande, è anche divertimento” – anche lui, dunque, dopo Kafka. La peculiarità “dei personaggi di Dostoevskij è che sono vivi”, e non perché ben congegnagti ma perché vivono “dentro di noi, per sempre, una volta che li abbiamo incontrati”. Perché “scrive romanzi su materie realmente importanti… Su identità, valori morali, morte, volontà, amore sensuale contro lo spirituale, avidità, libertà, ssessione, ragione, fede, suicidio” – il dubbio lasciando: gli altri di che scrivono?
Con molto humour proprio, non arzigogolato. Folgorante è la caratterizzazione, oltre che degli Oscar porno, dei Magnifici Narcisisti, la triade Updile-Mailer-Philip Roth, con Bukowsky e un paio di altri nomi non esportati. Tutti presi dal sesso, dall’organo. Nel disprezzo del resto del mondo, la donna agognata per prima. Un’analisi moralistica, ma appuntita. Completano la raccolta l’uso politico della lingua, sulla traccia di Orwell, “Politics and the Englih Language”. E le false autobiografie, genere dilagante, nel cinema e nello sport, “Come Tracy Austin mi ha spezzato il cuore”, la tennista.
Un grosso lavoro di traduzione, di Adelaide Cioni e Matteo Colombo. Foster Wallace usa molti hapax, ambivalenze, a partire dal titolo del primo saggio, “Il figlio grosso e rosso”, circonlocuzioni interminabilmente subordinate, certo per più precisione. E di impaginazione: Foster Wallace mette le note in mezzo al testo, con “nasi”, riquadri, freccette. Senza preziosità, sembra: è un cronista, di fatti e letterario, che va avanti agile. Ed è un maesro di scrittura: sa disporre la materia, sa dire quello che vede o vuole dire. Ma molto costruito.
Col radicalismo – ingenuità – dell’Autore Americano, che deve sempre fare la scoperta dell’Africa, benché sia stata scoperta prima di Gesù Cristo, e anzi la Creazione. E la storia fa accessoria, un materiale. Un altro esempio s’impone a proposito di Dostoevskij, una delle “interpolazioni”-digressioni: “Ha qualcosa la vita di questo tizio Gesù Cristo da insegnarmi anche se io non credo, o non posso credere, che fosse divino?”, etc. - uno che poteva trasformare il legno della croce in una fioriera, “e se anche ammettiamo che era divino, lui lo sapeva?”, e comunque “che cosa importa? Posso ancora credere in GC o Maometto o Chi altro anche se non credo che erano parenti di Dio?”, ma, Joseph Frank lo spiega, “nessun ateo che abbia contestato la natura divina di Cristo ha negate il fatto che Egli è l’ideale dell’umanità” – Foster Wallace e Joseph Frank, dunque.
“Host” è un altro centinaio di noiosissime pagine, caricate di glosse e controglosse. Il saggio centrale, un centinaio di pagine sull’uso dell’americano, della lingua, è sviluppato come un intrico. Di sigle, per lo più non spiegate, subordinate, “interpolazioni” (chiama così le digressioni). Come per rendere il compito impossibile all’editore, al traduttore, al lettore. Più l’argomentazione si sviluppoa e più si privatizza, personalizza. Sterne non avrebbe saputo fare meglio, difficile non perdersi. “Lapolitica e l’uso americano” è titolo ridondante, così l’argomentazione procede, meglio “L’autorità e l’uso americano”. E l’autorità? Il vocabolario. Forse. La pappardella è interminabile tra Prescrittivisi e Descrittivisti. O sugli “usi” sbagliati – per esempio l’avverbio “doppio” (ambiguo), del tipo “chi mangia fagioli spesso ha mal di stomaco”. O l’uso obbligato, esemplificato sui pantaloni per il maschio americano.
Ma anche qui il “saggista” si lascia andare a guizzi, arrivato al “politicamente corretto”: poche pagine ma persuasive sul perché il PC è politicamente incorretto. Offensivo, vuoto, insignificante, solo autocelebtrativo della “virtù del parlante”, che va – aspira? – alla mummificazione.
Senza gli eccessi, è Orwell: narrativa a metà tra il reale e il distopico – a disagio nella civiltà, o meglio nella koiné. Da scrittore “unico”, alla Melville. “Scrittore americano”, come di lui si dice, cioè atipico, eminentemente. Radicato ma personalizzato, e avveniristico, innovatore, ricercatore.

David Foster Wallace, Considera l’aragosta, Einaudi, pp. 382 €13 


Nessun commento:

Posta un commento