Non
pagare le tasse se le leggi sono ingiuste? Rilanciato da destra, lo sciopero
fiscale è qui teorizzato da Thoreau, naturalista e liberale vero - il liberal americano - icona della
sinistra. Lui lo fece, non volendo pagare per lo schiavismo, e per le
aggressioni al Messico. Finì in carcere, ma dovettero liberarlo subito. E
allora ne fece materia di riflessione. Ci sono dei parametri su cui giudicare,
uno non si alza una mattina e non paga le tasse, ma il rifiuto essere “giusto”.
Una
riproposta tempestiva, dopo la “Disobbedienza civile” di Hanna Arendt, 1970,
appena ripescata. Più radicale, e anche più netta – Arendt doveva mettere in
conto la violenza latente nei movimenti di piazza degli anni 1969-1970.
Il
tema è ancora attuale, e questo è forse ciò che rende sempre viva la lettura
del piccolo classico. ra La stessa prosa ne beneficia, non sembra roba di un
secolo e mezzo fa: come se le idee semplici e chiare si sirvessero da sé.
A
proposito di violenza, il pamphlet
sulla disobbedienza è assortito qui con la “Difesa del capitano John Brown”. Un
caso di oltraggio alla giustizia, di cui i tribunali americani sono specialmente
fecondi – la “convinzione” del giudice non ha limiti con l’arbitrio.
Henry
David Thoreau, Disobbedienza civile,
Feltrinelli, pp. 89 € 7
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