“Quartiere sotto choc: sono gente
come noi”. È la frase d’obbligo anche a Londra. Mentre il contrario è vero: uno
dei tre assalitori del ponte di Londra era stato denunciato e non indagato. L’omertà,
da Bruxelles alla Germania e all’Inghilterra è forte. Si vogliono politicamente
corretti, ma è gente che preferisce non
comparire.
La denuncia del terrorista, benché
circostanziata, non è stata presa in considerazione perché la denunciante era italiana.
L’Inghiltera non fa prevenzione contro il terrorismo. Reagisce “sportivamente”:
tu m’ammazzi io t’ammazzo – i tre terroristi di domenica note potevano essere
presi vivi, anche ai fini delle indagini.
Esce nei giorni delle stragi in
Inghilterra il suo ultimo libro, “Generazione Isis”, e Olivier Roy, islamologo
accademico di framcia, spiega che non c’è un islam terrorista ma un terrorismo
che si dice islamico – invece che leninista o hitleriano o nazionalista. Ma un
terrorista col coltello, come a Milano, a Londra, ovunque? Non c’è stato un terrorismo
arabo o asiatico di tipo anarcoide, o leninista: solo questo islamico.
Col precedente libro Roy l’aveva
fatta una rivolta generazionale. Le formule fatte non mancano,
Certo bisogna farsele venire a mente.
Ian McEwan argomenta su “la Repubblica”
la necessità di una rivincita sulla Brexit, di un secondo referendum . “Se avesse perso, il partito dela Brexit
l’avrebbe preteso a gran voce”. Ma il fatto è che il partito conservatore che
si riconosce in Theresa May vuole la Brexit, e vincerà le elezioni: il secondo
round c’è già.
Record di ascolti per Juventus-Real
Madrid, col 55 per cento degli spettatori in tv, molto più di Sanremo. Si capisce
così l’inspiegabile flop della squadra torinese: tanto malocchio – Napoli addirittura
ha festeggiato in piazza.
Dice una cosa sensata Pallotta, presidente
della Roma: “Con la reputazione che ha, Totti farebbe un grande fund raiser”,
procacciatore di finanziamenti. Abominio dei romanisti. Parlare di soldi a proposito di Totti? Il cacao, come si sa, è passione, e
non si prezza.
A volte, vivendo a Roma, si ha la tentazione
di dirla Terzo Mondo. Però, avendo conosciouto il Terzo Mondo in casa, in Africa,
in Asia, non è per nulla sciocco.
Leila, giornalista investigativa, uno
dei personaggi di Jonathan Franzen, “Purity”, 2015, nei contatti a Wasghington,
al Pentagono, sta bene attenta a “non lasciare numeri di telefono o email”: “Dopo
l’avvento delle reti a strascico NSA(National Seuriy Afìgency), operava sempre
più al Modo di Mosca”. Dobbiam giustificare Trump?
“Se Apple, Microsoft, Facebook,
Alphabet e Amazon fossero una nazione sarebbero la quinta più ricca del mondo”,
Ettore Livini, “la Repubblica”. La ricchezza della fuffa.
Commozione, entusiasmo: Amazon
assume, per i suoi magazzini, cento, duecento, cinquecento giovani. In attività
gtecniche. A tempo indeterminato. La commozione è giusta: Amazon lavora coi
robot, ne ha già 40 mila e qualcosa in attività.
Chi è Ezbieta Bienkovska? Smbra un
nome ploacco e lo è. Ma di fatto è una controfigura del ministro tedesco
Dobrinski. Molti commissari europoei sono controfigure dei ministry tedeschi –
il più famoso era lo spagnolo Almunia.
Nelle celebrazioni di Kennedy il tg 1
evoca Marilyn Monroe come l’eroina di un amore romantico, che alla fine la
perde. Mentre fu vittima di un’aggressione, da parte dei due fratelli Kennedy,
il president John e il ministro della Giustizia Robert. Che l’annichilì.
“Votare per I dem?”, chiede Enrico
Letta al “Corriere della sera” che lo intervista: “Farò le mie scelte”. Voterà
per Alfano?
Si fa
macello dei Fori Imperiali a Roma per vendere un musical “Nerone”, di notte,
all’aperto, in playback, ai turisti.
Mentre si mandano sotto processo, ripetutamente da anni, i “centurioni” in maschera
per le mance dei selfie coi turisti. La corruzione vuoe essere forte.
“Nerone incendia il Palatino”, annuncia
il “Trovaroma” di “Repubblica”. Mentre “la Repubblica-Roma”, lo stesso giorno,
fa la prima sul flop della prevendita: i Fori deturpati per un “evento” da tre
mesi che forse non durerà tre giorni.
Si vede che il settimanale è democratico, il giornale no: l’“opera” è infatti marca Pd, dal sovrintendente che l’ha autorizzata autorizzazione alla Regione Lazio che la paga coi soldi dell’addizionale Irpef.
Si vede che il settimanale è democratico, il giornale no: l’“opera” è infatti marca Pd, dal sovrintendente che l’ha autorizzata autorizzazione alla Regione Lazio che la paga coi soldi dell’addizionale Irpef.
Noam Chomsky, l’incontentabile della
sinistra Usa, è il primo che non si scandalizza di Trump. Intervistato da
Viviana Mazza sul “Corriere della sera” dice “giusto cercare un canale con
Mosca”. Ricordando – anche in questo solityario - che il problema è l’atomica e
la fine della deterrenza, dell’abbiare per non mordere. Il resto della sinistra
invece ci vorrebbe in guerra con la Russia. In guerra chi, gli europei?
Però è vero, Chomsky ha ragione: il
clima ci occupa ogni giorno molto di più di quanto ci occupiamo degli arsenali
nucleari in un anno.
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