lunedì 5 giugno 2017

Ombre - 369

“Quartiere sotto choc: sono gente come noi”. È la frase d’obbligo anche a Londra. Mentre il contrario è vero: uno dei tre assalitori del ponte di Londra era stato denunciato e non indagato. L’omertà, da Bruxelles alla Germania e all’Inghilterra è forte. Si vogliono politicamente corretti, ma è gente che preferisce non  comparire.

La denuncia del terrorista, benché circostanziata, non è stata presa in considerazione perché la denunciante era italiana. L’Inghiltera non fa prevenzione contro il terrorismo. Reagisce “sportivamente”: tu m’ammazzi io t’ammazzo – i tre terroristi di domenica note potevano essere presi vivi, anche ai fini delle indagini.

Esce nei giorni delle stragi in Inghilterra il suo ultimo libro, “Generazione Isis”, e Olivier Roy, islamologo accademico di framcia, spiega che non c’è un islam terrorista ma un terrorismo che si dice islamico – invece che leninista o hitleriano o nazionalista. Ma un terrorista col coltello, come a Milano, a Londra, ovunque? Non c’è stato un terrorismo arabo o asiatico di tipo anarcoide, o leninista: solo questo islamico.

Col precedente libro Roy l’aveva fatta una rivolta generazionale. Le formule fatte non mancano,
Certo bisogna farsele venire a mente.

Ian McEwan argomenta su “la Repubblica” la necessità di una rivincita sulla Brexit, di un secondo referendum  . “Se avesse perso, il partito dela Brexit l’avrebbe preteso a gran voce”. Ma il fatto è che il partito conservatore che si riconosce in Theresa May vuole la Brexit, e vincerà le elezioni: il secondo round c’è già.

Record di ascolti per Juventus-Real Madrid, col 55 per cento degli spettatori in tv, molto più di Sanremo. Si capisce così l’inspiegabile flop della squadra torinese: tanto malocchio – Napoli addirittura ha festeggiato in piazza.

Dice una cosa sensata Pallotta, presidente della Roma: “Con la reputazione che ha, Totti farebbe un grande fund raiser”, procacciatore di finanziamenti. Abominio dei romanisti.  Parlare di soldi a proposito di  Totti? Il cacao, come si sa, è passione, e non si prezza.

A volte, vivendo a Roma, si ha la tentazione di dirla Terzo Mondo. Però, avendo conosciouto il Terzo Mondo in casa, in Africa, in Asia, non è per nulla sciocco.
   
Leila, giornalista investigativa, uno dei personaggi di Jonathan Franzen, “Purity”, 2015, nei contatti a Wasghington, al Pentagono, sta bene attenta a “non lasciare numeri di telefono o email”: “Dopo l’avvento delle reti a strascico NSA(National Seuriy Afìgency), operava sempre più al Modo di Mosca”. Dobbiam giustificare Trump?

“Se Apple, Microsoft, Facebook, Alphabet e Amazon fossero una nazione sarebbero la quinta più ricca del mondo”, Ettore Livini, “la Repubblica”. La ricchezza della fuffa.

Commozione, entusiasmo: Amazon assume, per i suoi magazzini, cento, duecento, cinquecento giovani. In attività gtecniche. A tempo indeterminato. La commozione è giusta: Amazon lavora coi robot, ne ha già 40 mila e qualcosa in attività.

Chi è Ezbieta Bienkovska? Smbra un nome ploacco e lo è. Ma di fatto è una controfigura del ministro tedesco Dobrinski. Molti commissari europoei sono controfigure dei ministry tedeschi – il più famoso era lo spagnolo Almunia.

Nelle celebrazioni di Kennedy il tg 1 evoca Marilyn Monroe come l’eroina di un amore romantico, che alla fine la perde. Mentre fu vittima di un’aggressione, da parte dei due fratelli Kennedy, il president John e il ministro della Giustizia Robert. Che l’annichilì.

“Votare per I dem?”, chiede Enrico Letta al “Corriere della sera” che lo intervista: “Farò le mie scelte”. Voterà per Alfano?

Si fa macello dei Fori Imperiali a Roma per vendere un musical “Nerone”, di notte, all’aperto,  in playback, ai turisti. Mentre si mandano sotto processo, ripetutamente da anni, i “centurioni” in maschera per le mance dei selfie coi turisti. La corruzione vuoe essere forte.

“Nerone incendia il Palatino”, annuncia il “Trovaroma” di “Repubblica”. Mentre “la Repubblica-Roma”, lo stesso giorno, fa la prima sul flop della prevendita: i Fori deturpati per un “evento” da tre mesi che forse non durerà tre giorni. 
Si vede che il settimanale è democratico, il giornale no: l’“opera” è infatti marca Pd, dal sovrintendente che l’ha autorizzata autorizzazione alla Regione Lazio che la paga coi soldi dell’addizionale Irpef. 

Noam Chomsky, l’incontentabile della sinistra Usa, è il primo che non si scandalizza di Trump. Intervistato da Viviana Mazza sul “Corriere della sera” dice “giusto cercare un canale con Mosca”. Ricordando – anche in questo solityario - che il problema è l’atomica e la fine della deterrenza, dell’abbiare per non mordere. Il resto della sinistra invece ci vorrebbe in guerra con la Russia. In guerra chi, gli europei?

Però è vero, Chomsky ha ragione: il clima ci occupa ogni giorno molto di più di quanto ci occupiamo degli arsenali nucleari in un anno.

Tempestivo il ministro Calenda annuncia che il salvataggilo delle acciqierie Ilva si farà, e anzi ne precisa i dettagli: con 6.500 esuberi, la metà, quasi, dei lavoratori. Che cosa ha salvato? O è una mossa del Pd per preparare le elezioni a settembre? Per vincerle?

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