sabato 24 giugno 2017

Ombre - 371


Ombre?

“Frosinone, una scuola di calcio per 7.000 cinesi”, “Corriere dello Sport”: l’“inverosimile storia” del club ciociaro, etc. Nessuna meraviglia, le cose più intelligenti in Italia si fanno in provincia, anche una scuola di calcio in Cina.

La Georgia e la Carolina del Sud, dopo il Montana e il Kansas: malgrado lo spaventapasseri Trump in campo repubblicano, i democratici Usa continuano a perdere le suppletive.  I servizi segreti non scuotono gli elettori. Né i media in alleanza con le spie: la politica è ancora un’altra cosa.

“Le bandiere blu vengono acquistate dai Comuni, al costo ogni anno di 3.500 euro. La valutazione che fa la Fee è immaginaria e non scientifica”. Lo denuncia Andrea Dominijanni, vicepresidente regionale di Legambiente, al festival “Trame” di Lamezia in Calabria. La Fee, Foundation for Environmental Education, è un ente non governativo e non profit, sede in Danimarca, che fa una valutazione dettagliata, su 25 punti, ma non gratuita e non autonoma: si basa sull’autocertificazione dei Comuni.

Si scoprono i padri fascisti dei leader 5 Stelle, Di Maio, Di Battista. Di cui tutti sapevano, anche all’estero – per esempio in un famoso saggio su “The Nation”. A quando la scoperta del fascismo dei figli, prima del “me ne frego” tramutato in “vaffa”?
Si scopre anche che Paola Taverna è mussoliniana. Ma va?

“Europa  destino commune e non supermercato. Diffido del temine populismo perrché ha diversi significati: se vuol dire parlare al popolo, non è una cosa cattiva”. Commercio e ambiente: “Spero si possa fare in modo che gli Usa ritornino agli ccordi. È la mano che tengo a Trump”. “La destituzione di Assad in Siria non è una condizione preliminare, la democrazia non si fa dall’esterno. Non credo a un conflitto Est-Ovest, ma I Paesi che non rispettano le regole ne traggano  le conseguenze politiche”. Chiaro, Macron mostra ai grandi giornali europei all’E liseo che la politica è semplice.

Il giornale non morirà, si transformerà, decidono gli stati maggiori della stampa a Torino per i 150 anni de “La Stampa”: avrà formato più piccolo, sarà più gonfio per il week-end, sarà iperlocale.
È la ricetta degli anni 1970 – dell’Eni per “Il Giorno” e poi del progetto “la Repubblica” – la corazzata di Scalfari, con tanti  incrociatori locali di scorta. Sempre meglio che fare giornalismo?

“Sarebbe dispersivo ritornare ad Adamo ed Eva: di Mussari o di De Bustis sappiamo molto”. Cioè di D’Alema. Intervistato dal suo giornale, il “Corriere della sera”, il giornalista tourné parlamentare  Massimo Mucchetti, che da giornalista faceva il bastonatore, esclude dall’indagine parlamentare sulle banche il suo protettore politico.

“Gli americani erano stufi di far finta di non inquinare”, Altan. Beh, non è pensato male.

Marroni dice che Ferrara dice. Ferrara dice che il generale dice. Ma questi quanto hanno da chiacchierare? E chi ce li ha messi lì, manager e generali?
Marroni è nome certo rispettabile, ma in coppia.
Anche “Marroni glacés” non è male, © Giannelli.

“C’è una lobby maltese sotto il Cupolone” – “l’Espresso”. Un gruppo di maneggioni e evasori fiscali. Raccolti attorno a Joseph Zara.
Dopo Maria Immacolata un Giuseppe: il papa sta con la Sacra Famiglia?

Dice Merkel in morte di Kohl: “Ha cambiato la mia vita”. Da ragazza ingenua che usciva dalla palestra mentre il Muro crollava a cancelliera a vita. Ma non dice quanto lei ha cambiato la vita di Kohl: vent’anni di amarezze.

Chi spara negli Usa contro gli avversari politici? Un democratico. Anzi, uno di Sanders, che vuole limitare il commercio di armi.
Subito da sinistra, dopo la sparatoria contro i repubblicani in Virginia, si levano lamentazioni: “Limitare il commerio di Armi”. E l’odio invece no?

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