Un libro estivo,
da personaggio tv, usa e getta, ma di sostanza. Per l’anticonformismo. Che
sembra merce di largo consumo, e invece è rara - imperversa ancora il
beghinismo, nel mondo della lettura, anche se non si sa di quale santo.
“Aprire la mente
e chiudere con le stronzate” è il sottotiolo.
Da maestro di scuola. Ma lo svolgimento non manca di sorprese. In
termini di frizzi e lazzi, ma su una robusta tela di fondo. Contro il “lutto
collettivo”, d’obbligo. Contro i “ridicoli parallelismi tra povertà e virtù”,
effettivamente insostenibili eppure obbligati, anch’essi. Con “l’idea che
l’opinione di chiunque”, grazie ai social, “stia alla pari “ con quella di
Mario Draghi” - più probabilmente in
materia monetaria.
Della
Gherardesca un po’ di fa un po’ ci è. Che si presenta come attore, giornalista,
conduttore radiofonico, personaggio tv, conduttore tv, discendente del conte
Ugolino. E detta un pentalogo, nientemeno - più presuntuoso di Dio. Ma si fa perdonare: osa l’irriverenza perfino con Grillo e con Travaglio, che uno non supporrebbe potessero divertire. “Sono un povero che ama il lusso e il benessere” può essere una
giustificazione, un richiamo alla realtà.
Con le illustrazioni di Ciro Fanelli.Costantino della Gherardesca, Punto, Rizzoli, pp. 192, ill., ril. € 16
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