È impressionante, frequentando
la stampa americana online, il numero di “verità” rivelate su Trump. Tutte
rivelate da spie e informatori segreti. È impressionangte per la verità, e per
la verità del giornalismo anglosassone
che si decanta.
Mentre a otto mesi,
quasi nove, dalla vittoria a sorpresa di Trump alle presidenziali non una sola
analisi cricitica è disponibile di come è successo. Che sarebbe la prima reazione spontanea:
indagare l’imprevisto. Come è avvenuto che Trump ha vinto prima la nomination repubblicana -. senza hacker
russi – e poi addirittura l’elezione presidenziale. Chi ha votato chi, per
quale motivo: 62 milioni di elettori sono una cifra.
Le gole profonde che ne
fanno le veci sussurrano Putin. Ma non dicono come e che cosa, anche qui.
Ma, poi, un’elezione
popolare nessun Putin può averla orientata. E allora: come può uno come Trump
vincere un’elezione popolare sicuramente non truccata?
Forse
c’è di peggio: Trump conservando la sua quota di sondaggi, benché abbia contro
i media unanimi, e malgrado gli scandali settimanali e bisettmanali che le
“gole profonde” gli rovesciano addosso, non ci sarano due Usa? Irrobustiti, o
incancreniti, nella crisi? Ma come facciamo a saperlo?
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