Cattolico – A
volte non si può. Carl Schmitt lo racconta in alcuni aneddoti di “A colloquio”.
Un teologo protestante è abbandonato dalla fidanzata, alla vigilia del
matrimonio, con le pubblicazioni già fatte al municipio e in chiesa, perché ha
trovato a casa sua il libro di Schmitt “Cattolicesimo romano e forma politica”.
Anche se Schmitt godeva tra i suoi coetanei di fama quasi libertina. Infatti
una sua conoscente protestante di gioventù, Emmi Achterrat, che pure intanto
aveva messo testa a posto sposando un insegnante di scuola media, a proposito
dello stesso libro lo apostrofa: “Allora Carl, sei finito tra i non liberi?”
Italia – Machiavelli
è “abbandonato” agli studi americani. L’unica sua biografia in circolazione, a
parte quella del poligrafo Giuseppe Bonghi,
è di Erica Benner, una storica delle idee americana. Quando gli angloamericani
avranno abbandonato gli studi italiani – francesi e tedeschi lo hanno già fatto - che ne sarà dell’Italia? In dieci anni un solo libro di storia italiana è
stato pubblicato di storici italiani, quello di Rosario Villari sul Seicento a
Napoli, ma è lo sviluppo di una vecchia ricerca. Sul Risorgimento e la Grsnde Guerra - malgrado il centenario - sono disponibili due saggi di Rosario Romeo, di cinquanta anni fa.
È anche vero che la riforma Berlinguer vent’anni fa declassava la storia quale materia di studio - la riforma “angloamericana” della scuola italiana, come se gli angloamericani disprezzassero lo studio della storia.
È anche vero che la riforma Berlinguer vent’anni fa declassava la storia quale materia di studio - la riforma “angloamericana” della scuola italiana, come se gli angloamericani disprezzassero lo studio della storia.
Desertificazione –
Censisce “La Lettura” domenica i borghi abbandonati, alcuni di età antica,
molti medievali, con un’importantissima
classificazione, specie per le motivazioni del’abbandono. È un fatto: gli
ottomila comuni e i 100 mila centri abitati, che facevano il bello dell’Italia,
e anche il buono, ma indignavano i censori esterofili, in linea con i severissimi
critici tedeschi e inglesi di cui l’Europa è infetta, più stupidi forse che
invidiosi, sono in realtà da dichiarare finiti col governo Monti. Anche se per
morte lenta: è difficile disaffezionarsi..
I
sintomi sono già da un quinquennio all’opera. Che poi sono uno: il disamore per
i luoghi paterni, che in un paese come l’Italia, a migrazione diffusa, si può
dire generalizzato – prima ce n’era il culto, ora l’insofferenza. Le tasse, e
le tariffe“liberalizzate”, cioè aperte all’arbitrio (il telefono costa il
doppio, l’elettricità tre e quattro volte di più, un sacchetto della spazzatura”
può costare fino a 12 euro per il ritiro), delle seconde e terze case ha già
cominciato a colpire molti paesi: meglio spogliarsi della proprietà, tanto più
di case vecchie, bisognose di riparazioni, e sempre meno abitate.
Galileo – Visse
a Firenze a Arcetri dieci anni, dopo la presunta condanna-abiura di cui non si
trovano le prove, in una villa con parco che oggi si celebra come una delle più
belle di Firenze. Libero anche di andare a Firenze, tre km, a piedi o a dorso d’asino,
superando la Costa San Giorgio soprastante Boboli. O di visitare le figliole in
convento, suor Maria Celeste (Virginia) e suor Arcangela (Livia). Con una
biblioteca di almeno 400 volumi, cospicua anche oggi che i libri valgono poco.
Con un grosso capitale in banca, di almeno 5 mila scudi. Da Gran letterato, e
riverito, oltre che scienziato. Mentre l’evangelico militante Keplero moriva
povero e in disgrazia, in sospetto per gli oroscopi di cui si dilettava, e le
pratiche magiche della madre.
La
polemica anticattolica è un po’ superficiale. Copernico, del resto, che
riscopriva la teoria eliocentrica, sicuro cattolico e anzi un po’ sacerdote,
era morto nel suo letto senza problemi un secolo prima.
Malocchio –
Conrad non lo nomina, lo chiama “spell”, ma lo mette all’opera in “Linea d’ombra”:
in grande misura la tensione della seconda parte del racconto nasce da questo “incantesimo”–
il primo ufficiale Burns, che lo evoca in continuazione, con tratti di follia,
che mota critica vede bizzarro e anche “incompatibile”, è invece il perno della
suspense.
Medio Evo – Fu
epoca di grandi fantasie. Il ciclo di re Artù. Quello dei Reali di Francia.
Quello di Alessandro Magno. E i cicli artistici, dei mosaici, (Otranto,
Monreale), delle vetrate (Chartres). Le stesse cattedrali sono narrazioni,
mitiche, simboliche, fantastiche. Dei cicli: biblici, naturali, immaginari.
Pirandello – Si
cita in America, in una delle prime edizioni divulgative di Philip K. Dick,
nella collana Ace, 1976, come uno dei suoi ispiratori
Pound – “I
frutti puri d’America impazziscono”, diceva William Carlos Williams, che ne fu difensore
e cultore. Per “l’insofferenza iconoclasta al compromesso”, chiosa Lethem.
Mary
de Rachewiltz, née Pound, si è
querelata contro CasaPound, il movimento neofascista, per uso improprio del
nome: “Pound non ha mai avuto una casa”. Il Tribunale di Roma le ha dato tortoi.
Ma ha ragione: Pound è porta apolide, e probabilmente universale, da Sesto
Properzio ai troubadour, a Cavalcanti e Dante, e all’Estremo Oriente, contemporaneo e maestro
di Joyce e T.S.Eliot.
Scrittore americano – La
“sistemazione” critica di Foster Wallace ha uno scoglio nel fatto che è scrittore
“tipicamente americano”, ma non altrimenti definibile. La seconda parte del
problema è per sua natura aperta – una definizione è sempre aperta. Ma scrittore
americano? Tutti gli americani scrittori lo sono. Melville forse di più, che
non saprebbe non essere americano. O Whitman. Ma i tanti altri?
Uno scrittore molto americano significa comunque uno ottimo
conoscitore della tradizione, specialmente classica, specialmente latina, e
attraverso di essa di quella evangelica e biblica. Questo è vero di Foster
Wallace, che fu anche professare, come del “ribelle” Kerouac. Con un di più:
“americano” significa aperto agli elementi (non nel caso di Foster Wallace),
realistico, innovatore – iniziatore. Soprattutto questo: lo scrittore americano
vuole essere radicato, a differenza dalle avanguardie, tipicamente europee, che si vogliono
sradicate. E vuole essere se stesso: scrive perché ha-vuole avere qualcosa da
dire. Con una distinzione netta dalla letteratura di consumo, il “mercato”
americano è comunque generoso con lo “scrittore americano”, anche il più
difficile vende diecine di migliaia di copie.
letterautore@antiit.eu
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