Lo dice anche
Bill Gates, il filantropo dell’Africa, che l’Europa non può ospitare l’Africa,
e che non farebbe un buon servizio all’Africa spopolandola, e dunque anche
l’africanista avrà ora udienza? Anna Bono, una delle poche – l’unica? –
africanista sopravvissuta in una università italiana, da qualche anno cerca di
fare luce sull’immigrazione in massa attraverso il Mediterraneo. Con scarsa o
nulla udienza – se non negli ambiti sciovinisti. I suoi numeri, invece, dopo due
anni, si rivelano quelli giusti. Non importa se impolari, sull’immigrazione si
fa un sociologismo delle buone intenzioni, alla papa, che è deleterio: non c’è
una buona immigrazione se non c’è una buona integrazione.
Per ora si va al
rovescio. L’immigrazione di massa esprime un’emergenza dei paesi africani. Ma è
anche un’emergenza per i paesi recipienti, con l’Italia al fronte. Di
accoglienza, alla quale bene o male si fa fronte, ma poi anche di integrazione:
lavoro, residenza, assistenza. Di ordine pubblico: troppi arrivi inconsiderati,
avventurosi, di gente senza mestiere e senza volontà – questo è purtroppo il
tam-tam africano. Di sviluppo dell’economia e la società, che vuol essere ordinato.
Anna Bono, Migrazioni, emergenza del XXI secolo. I
numeri, i problemi, le prospettive,
La Nuova Bussola Quotidiana, pp. 107 € 10
Nessun commento:
Posta un commento