Rivisto in tv,
senza più il glamour del lancio, il docu-monumento al creatore di Apple,
onesto, veritiero e tutto, non decolla. La mezzora iniziale con Joanna Hoffmann
sul lancio nel 1984 del Macintosh, ben recitatato e tutto, sprofonda lo spettatore
in una qualsiasi dimensione azioendale-manageriale, priva di pathos, di
creatività. L’agiografia, del creatore, dell’innovatore, come dell’eroe, o del
santo, si vuole mitica: nobili ascendenti, predestinazione, favore degli dei, la
volontà di ferro non supplisce.
Danny Boyle, Steve Jobs
Nessun commento:
Posta un commento