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domenica 9 luglio 2017

Ombre - 373

“La Lettura” incorona un benemerito africano collezionista di arte africana. Da cui si fa dire: “Non c’è niente di più razzista che pensare che l’élite Africana sia un problema per l’Africa” – ci sono buoni e ci sono cattivi, etc., in Africa come nel mondo. Il collezionista è figlio di un “ricchissimo uomo d’affari Congolese”, e genero di Eduardo Dos Santos. Che è il “presidente” dell’Angola dal 1979, recordman mondiale e storico per una carica elettiva.    
   
Profusione d’immagini lusinghiere di Angela Merkel sui media italiani. Gli stessi che abominano i politici italiani. Effetto di un ufficio stampa abile. Ma molto conta un complesso d’inferiorità. Verso la Vw e i tostapane ma non solo. Verso i frigoriferi, che sono peggiori, verso le lavastoviglie e gli aspirapolvere, id., e persino verso i formaggi tedeschi, che non ci sono. Verso una Germania che s’intende correttiva – diciamo maestra di scuola. Il fascismo malattia morale degli italiani è ben vero, bisognerà dare ragione a Croce.

“L’Espresso” incorona Macron nuovo Napoleone. Di quali armate? È l’anti-Le Pen ma ha avuto la metà dei voti di Chirac in analoga posizione quindici anni fa – è vero che Chirac era alto1,90 (Macron sarà piccoletto?).
È vero pure che macron è grande in greco. E sponsorizza il rugby italiano – quello ammesso al Sei Nazioni per raccogliere ogni anno il cucchiaio di legno.

Il sindaco di New York De Blasio ha volute partecipare al G 20 a Amburgo. Con i contestatori.
Sarà l’altro Trump, democratico? Gli Stati Uniti sono già alla fase dell’autocontestazione. Senza avera avuto un Cristo di mezzo.

“A Damasco la Russia ha già vinto”, riconosce Michael Walzer, lo studioso delle guerre, sul “Corriere della sera”. Ma non dice che ha vinto una guerra di Obama, e delle petromonarchie arabe che stavano dietro le primavere. L’Occidente al carro del cosiddetto sunnismo islamico resta un mistero. Affare di soldi non è, l’Arabia Saudita è perfino indebitata. Siamo “fratelli” coi sunniti?

“La questione delle interferenze russe nella nostra politica è qualcosa che ancora non capiamo”, dice anche Walzer a Viviana Mazza. Il complotto è il complotto.

“Per i medicinali approvati dalla Federal Drug Administration (Usa) tra il 1980 e il 2000, ci sono voluti una media di 27 anni dopo l’approvazione  per raccogliere abbastanza dati per determinare se erano sicure per le donne in gestazione”, “The Atlantic”. Dopo l’approvazione….

“Il messaggio del papa è forte ma la chiesa è fragile”, decide Andrea Riccardi sul “Corriere dela sera”. O non voleva dire il contrario? I papi passano.

Questo papa ha dato le finanze a persone inaffidabili a prima vista. Dai quali ha fatto diffamare Bertone. Ha personalmente diffamato cardinali e vescovi, immedesimandosi nel lato minore del “Giovane Papa” di Sorrentino. Ha lasciato diffamare con Bertone il Bambino Gesù, l’ospedale. San Francesco non l’avr ebbe fatto, lui era diretto.
Questo papa sembra il gesuita della polemica antigesuita. Che quindi non è una macchietta.

Si scorre il “Nyt”, la “Wp” online, il “New Yorker”, “The Nation”, “The Atlantic”, che sparano quarto e cinque articoli contro Trump. Ogni giorno, da mesi. Poi, in breve, annotano: “L’economia americana ha creato 222.000 posti di lavoro lo scorso mese”. E magari aggiungono che il governo è preoccupato per gli effetti depressivi della globalizzazione sui salari. Qual è la notizia?

Sedici anni ci sono voluti perché Rocco Loreto, di Castellaneta, la città di Rodolfo Valentino, avesse giustizia. Estromesso dalla politica con la diffamazione, per la quale ha intentato il processo. Non un politico da poco: sindaco tre volte, senatore tre volte negli intervalli,firmatario di leggi importanti, stimato da Mattarella. E allora, perché tanto ritardo? Perché chiedeva giustizia contro due giudici. Matteo Di Giorgio, ora condannato a dodici anni. E Woodcock, che invece non è stato condannato, e nemmeno censurato.

Di Loreto non avremmo saputo se Carlo Vulpio non ne avesse parlato sul “Corriere della sera”. Ma, poi, la cosa è finita lì.

Il portiere Donnarumma, diciotto anni, ha firmato col Milan l’ingaggio record per un calciatore italiano – guadagna quanto i due argentini dela Juventus. Con un club che non ha una proprietà certa: è cinese, ma forse no. Certa è l’indisponibilità di capital, questo Milan spende sold non suoi.  Che in più ha garantito al fratello di Donnarumma un ingaggio come portiere di riserva a un milione l’anno, il sesto o settimo portiere più pagato della seria A.
È Milano? È la Cina? In che posto sono Milano e la Cina nella classifica dell’onestà?

Appena sentito di Donnaruma e il Milan, il Real Madrid, afferma la “Gazzetta delo Sport”, ha rilanciato offrendo un contratto a due fratelli del portiere. Dove si dimostra che in effetti Napoli è sempre spagnola, un po’.

Un anno e mezzo di attacchi della Cnn, come degli altri media Usa, contro Trump. Poi Trump posta due cattiverie contro Cnn, per imbordellire la situazione – “Non mi criticano, mi attaccano”. E l’emittente lo invita alla moderazione, lamentandone “un comportamento adolescenziale molto al di sotto della dignità del suo incarico”. Dopo avere licenziato in tronco tre reporter anti-Trump.
La dignità dell’incarico è prenderle sul muso immobile. La dignita dell’emittente è di fare retromarcia al primo ringhio. Libertà? Di cosa?
Una stampa che attacca un presidente è cosa normale, il potere è brutta bestia. Ci guadagna anche, in prestigio e in diffusione. Un presidente che attacca la stampa, e ci guadagna, è una novità. La storia va al rovescio?

Si ricicla periodicamente la storia dei 12 mila, o 15 mila?, minori sbarcati, sottintendendo un traffico di organi o di pedofilia. La cosa giusta no: che sono sbarchi clandestini, di ragazzi e donne sole, per il motivo che l’Europa stolida ostacola i ricongiungimenti familiari. A cui un onesto lavoratore, che può mantenere la famiglia, avrebbe diritto. A costi non esorbitanti e senza pericolo di vita. Ci sarà una Norimberga per questa Ue, che vuole gli immigrati bestie da sfruttare.

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