755
diplomatici americani a Mosca? Anzi, no: 1.210 – sono 755 gli espulsi. Un
reggimento. Una truppa d’occupazione.
Shahbaz Sherif,
governatore del Punjab, diventa premier del Pakistan. In sostituzione del
fratello Nawaz, dimesso dalla Corte Suprema perché evadeva le tasse a Panama.
Il suo partito, la Fratellanza Musulmana, ha scelto il fratello al suo posto.
Ma già a capo del Punjab, che ha più della metà della popolazione del paese, Shahbaz
era una sorta di vice di Nawaz. Anche la democrazia è dura in Asia.
Fed, Bce, Banca
del Giappone, Banca Popolare della Cina,
Bank of England, Banca Nazionale Svizzera, le maggiori banche centrali del
mondo, avevano passività a fine 2005 per poco più di 5.000 miliardi di dollari –
il denaro che avevano messo in circolazione. A metà 2017 ne hanno per 19.000
miliardi. Viviamo sul debito. Neppure allegramente.
Grandi discussioni, gravi, sulle pensioni dei parlamentari. Degli stessi che hanno boicottato e infine bocciato la riforma costituzionale che avrebbe ridotto il potere dei politicanti, riportando i partiti al loro alveo. Ma questo non si dice nemmeno.
Il “New York Times” cresce online, testi redazionali e pubblicità. Nel secondo trimestre i ricavi degli abbonamenti online hanno superato la raccolta pubblicitaria su carta: 83 milioni di dollari contro 77. La raccolta pubblicitaria online è ancora inferiore a quella su carta, 55 milioni. Ma è in crescita del 23 per cento, mentre quella cartacea è in flessione dell’11 per cento.
“Seguire le politiche adottate dal regolatore europeo sta creando una vera e propria situazione di distorsione sui crediti a rischio”. Semplice, lo dice Cimbri, ad di Unipol, a Nicola Saldutti sul “Corriere della sera”, ma non è la scoperta dell’America. Solo: non se ne parla. Tutto è dovuto, anche fallire, a un’Europa totem. La quale invece fa solo gli interessi dei grossisti di crediti insoluti. L’Europa non è stupida, è cattiva.
L’avvocato Lastraioli di Empoli,
famoso per avere una trentina d’anni fa, prima delle revisioni di Pansa, provato
che la strage al Duomo di San Miniato, nel 1944, 55 morti, fu opera degli
Alleati (fuoco amico) e non dei tedeschi, come invece voleva la verità
ufficiale della Repubblica. Ci scrisse sopra “La Prova”. Poi è venuto Pansa. Ma nessuno storico
ancora si avventura nella palude della guerra civile postbellica.
Per perseguire Alfredo Romeo, sicuro
monopolista di appalti pubblici a Roma, con Rutelli e Veltroni, e poi con
Renzi, i giudici napoletani ipotizzano un “metodo Romeo”: mazzette pagate con
il “nero” di un albergo Romeo e con un canale “estero su estero, pianificando
l’utilizzo di una società inglese nella disponibilità dello stesso Romeo e dei
suoi familiari”. Non dicono dove, come, quanto Romeo ha pagato, ipotizzano.
Basta per al gloria. Ed è sempre meglio che lavorare.
Sembra solo improvvisata - anche un po’ ridicola per chi sappia anche poco della Libia, del mondo arabo in genere – la pace di Macron a Parigi tra Serraj e Haftar. Ma viene ripresa sul serio da alcuni commentatori: c’è ancora un partito francese in Italia, come al tempo di Mussolini, giovane?
Ci sarà dunque un
Ruby-quater. Com’è giusto per consacrare Berlusconi - c’è stato un Moro-quater
e c’è un Borsellino-quater. Poi si dice che i processi in Italia non si fanno.
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