Cresce il
numero dei poveri e il grado di povertà tra il 2015 e il 2016 (Unione Europea).
In aumento i
Neet (id.), i giovani ventenni che non hanno e non cercano lavoro. I ventenni
che non studiano e non lavorano, i più numerosi in Europa, in assoluto e in
rapporto alla popolazione.
La
disoccupazione giovanile, in crescita costante nella decade, è l’effetto
perverso della riforma Fornero, che ha imposto la prosecuzione coattiva del
lavoro per cinque-sette anni, interrompendo il ricambio naturale dell’occupazione.
La crisi è
ancora un buco impossibile da rimpire: rispetto al 2007 il pil è a meno 10 per
cento, la produzione industriale a meno 25 per cento, gli investimenti poco
meno del 31 per cento, la dicsoccupazione il doppio.
La ripresa certificata
dal Fmi si ridurrà l’anno venturo: dall’1,3 per cento del pil, la metà della media
europea, all’1 per cento.
La ripresa resta
un miraggio per i più, solo il 7 per cento degli italiani ci crede.
Boccia
(Confindustria): “Le diseguagliuanze pesano,. Crescono poche imprese”.
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