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domenica 23 luglio 2017

Secondi pensieri - 313

zeulig

Caso – È l’effetto del corpo, della parte materiale della costituzione umana. L’errore, l’imprevisto, il sorprendente lo sono per la ragione, per la parte psichica della costituzione: ordinata, ordinabile. Ma sono anch’essi un effetto, di agenti che la razionalità non regola, non padroneggia. 

Comprensione - Va in ordine e misura inversi alla – con la – conoscenza. Nel senso di compassione, accettazione. È così di fatto. Nella coppia. Con gli animali domestici, dei quali si accetta ogni capriccio a motivo della relativa incomunicabilità, rispetto agli infanti. Negli affari pubblici, dove (quando) la presunzione d’innocenza fa aggio.

Coscienza – Porta Rousseau al lirismo, “Lettere morali”, finale della Lettera 5, in un eccesso di solitudine che sconfina senza più finzioni nell’orgoglio: “Coscienza, coscienza, istinto divino, voce immortale e celeste, guida sicura d’un essere ignorante e limitato ma intelligente e libero, giudice infallibile del bene e del male, sublime emanazione della sostanza eterna, che rendi l’uomo simile agli dei; sei tu sola che fai l’eccellenza della mia natura.
“Senza di te non sento niente in me che mi elevi al di sopra delle bestie, che il triste privilegio di sperdermi di errore in errore spinto da un giudizio senza regola e da una ragione senza principio”.
La coscienza come un istinto. Personalizzato – non fisiologico, o di specie. Anche se riflesso, non automatico come nell’animale.

Dio – La storia ondivaga del divino Rilke sintetizza, “Storie del buon Dio”, in tre tappe, circolari. La vecchia fede, che spalancava le braccia - Dio, “e Dio si gettava dentro tutti quegli abissi ricolmi di tenebra e d’umiltà”. Poi “una nuova fede si diffuse per il mondo”, un nuovo Dio. Che volle essere pregato con le mani  giunte. “E il gesto delle braccia spalancate divenne allora spregevole e tremendo, e più tardi lo fissarono sulla croce per mostrarlo a tutti come simbolo di dolore e di morte”. Infine,  con le mani giunte, “migliaia e migliaia di chiese gotiche” furono costruite, irte di guglie , “rigide e aguzze, come armi nemiche” che lo costrinsero ad allontanarsi sempre più in su, fino alle tenebre, che lo accolsero “in silenzio”, una “penombra, che gli ricordava i cuori degli uomini”. È qui che fa la scoperta “che le loro teste sono chiare, i loro cuori colmi, invece, di oscurità”. Proseguendo il cammino, il cerchio andrà a chiudersi – “non v’è sapienza più perfetta del cerchio”:  “Dio che ci è sfuggito per i cieli tornerà a noi dalla terra, con le fradici e l’erba fresca”.

Dio è nelle narrazioni, anche lui. Le religioni sono rappresentazioni: riti, procedure, formule,  significato spesso stratificato, attorno a un nucleo centrale che è una storia. Lo storytelling di Dio è abusivo, ma, seppure in forme sacrali, il procedimento è quello.

Fascino – È ceduo. In  relazione al contesto. Immaginario. Autosuggestivo: concresce con se stessi. Misia Sert, giovane amica di cortigiane importanti, poi musa e ispiratrice di mezzo bel mondo artistico e letterario ( Proust, Cocteau, Chanel, Picasso) sulle sole virtù del “detto”, della suggestione.

Globalizzazione – Non è più un diritto di libertà, contro le discriminazioni commerciali, e quindi nazionali e sociali, ma un attacco al cristianesimo. Cristiano s’intende non il missionario col latinorum – mai peraltro squalificato dagli stessi indignati, specie se aveva buone mani, in grado di fare, con la siringa o la cazzuola – ma il diritto costituzionale. I diritti umani e civili. Dopo l’attacco deliberato dell’islam, terrorista o pacifico (finanziario, demografico, legale) che si presenti, passa all’attacco l’induismo. Attribuendo al cristianesimo coloniale il sistema delle caste. Per negarlo, caratteristicamente: le caste le ha inventata l’Occidente coloniale cristiano. Anche se sono reali, codificate secondo il diritto comune, operanti. E presenti nella costituzione indiana per censurarle e condannarle, provvedendo ai diritti di garanzia per le minoranze - quella costituzione è “cristiana”, quindi coloniale, quindi ingiusta. La Cina che perseguita una sola religione, la cristiana, lo fa a motivo delle implicazioni nei diritti soggettivi che essa si trascina.  

Induzione Come metodo conoscitivo è inservibile: ogni induzione (deduzione) è pretestuosa. Vale come sguardo sul mondo. E anche quello con limiti: storici, sociali, tribali, anche caratteriali.

Morte – È stagionale, periodica. A volte assente, a volte impregnante. Ma senza ragione apparente. Nella poesia e filosofia latina viene con la decadenza, dopo l’ottimismo creativo augusteo. Lo stesso in Italia: il secondo Novecento – il più ricco della storia e il solo non funestato da guerre e epidemie - ne è pregno, per temi e motivi ideologici, che si perpetua nel Millennio per la catene della globalizzzazione. A  fronte di un lungo Rinascimento, indenne alle disgrazie quasi quotidiane, di violenze, guerre, carestie, epidemie, dove la gara è stata a cantare la vita.

Occidente – Beh, il nome dice tutto: è il tramonto, La fine delle cose. La morte (vi) si vive rifiutandosi di morire, un altro giorno. Vive in suspense.

Opinione pubblica – È segreta. La migliore opinione pubblica, quella dei grandi media che fanno l’opinione, la più informata, e informativa. Come in Italia negli anni 1970, tra golpe e terrorismo. I grandi settimanali pubblicavano a settimane alterne notizie e rapporti circostanziati, di chiara origine spionistica, per “tenere alta la guardia”. Succede ora negli Usa: il migliore fronte anti-Trump, il più informativo se non considerato, è quello dei servizi di polizia e di informazione. Gli stessi che indirizzarono Obama verso una nuova guerra fredda contro la Russia. Mentre il grande mondo gira altrove, nel Pacifico e nell’Oceano Indiano. Una sorta di informazione di retroguardia. Ma che fa il gioco del vecchio complesso militare-industriale. Ed ha l’effetto di tenere l’Europa sotto scacco anche a guerra fredda finita da un pezzo, incerta, debole.

Stupidità – Non governa il mondo, il mondo è dei furbi? Ma li facilita. Il web ne è il reagente: non c’è scemenza (bufala), per quanto artefatta, che non convinca.

Uomo – Democrito ride, Eraclito piange, nel dipinto immaginario descritto da Marsilio Ficino, di cui Bramamte ha fatto i tema dell’affresco di casa Panigarola a Milano, ora a Brera. Dell’umanità.  

zeulig@antiit.eu

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