Ce n’è per tutti,
tre pagine in media. Il respiro è del talk-show, due battute e via. Ma professionale,
coi tempi giusti. Un ottimo prodotto editoriale, da libro di pronto consumo. Più
appassionante, volendolo, di “Chi” o la “Novella Duemila” di Arbore, se esiste
ancora: si legge facile facile. La Banca d’Italia, D’Alema, Berlusconi, il
Giglio magico (il genere di toscani a Roma non ce ne sono abbastanza), Enrico Letta naturalmente, Bersani, Grillo, Merkel e altre comparse,
i conduttori tv. Poco su di sé, ma non si saprebbe per questo congratularsi –
uno che non parla di sé. Perché invece avrebbe dovuto.
È col suo
governo che l’Italia si è privata della riforma costituzionale di cui avrebbe bisogno
come il pane, in reazione alla sua protervia. Un libro di pettegolezzi dopo
questa sconfitta, come se nulla fosse, è allucinante. Ha perfino avuto una scissione
del partito che da cinque anni gestisce, potenzialmente dirompente, e niente. Ha
perso Roma, Torino, Genova, mezza Toscana, niente. Mentre la politica della
domanda con la quale ha voluto affrontare il crac è poco produttiva e quasi
sterile.
Renzi continua
ad andare come un treno. A sbattere? Pubblicizza orgoglioso una sere di pettegolezzi,
non un disegno politico, e uno si chiede: allora? Renzi vuole ricominciare, dopo
la “tranvata” del referendum, z8zma dal peggio? Un uomo di potere, non di idee,
questo si era già capito. Ma di che potere: provinciale, paesano?
I meriti che fa
valere sono discutibili. L’assegno per i figli era già di Berlusconi. Come l’esenzione
Imu per la prima casa. La legge di avviamento al lavoro è stata di corto
respiro. La ripresa dell’economia è stata, ed è, lenta: niente investimenti pubblici,
niente riduzione del cuneo fiscale. Ha vinto le europee del 2004, ma era un
voto di speranza, deluso alle consultazioni successive, una dopo l’altra.
La storia a cui
tiene molto di come ha fatto eleggere l’anonimo Mattarella invece di Amato alla
presidenza della Repubblica ne sancisce la pochezza – la protervia è stupidità.
Amato, col quale avrebbe continuato il cammino di alto profilo su cui lo aveva
indirizzato Napolitano, concludendolo come l’uomo che riformò la Costituzione, riduce
a piccolo intrigante portato da D’Alema e Berlusconi di nascosto. Si vuole un
ragazzone e nient’altro.
Matteo Renzi, Avanti. Perché l’Italia non si ferma,
Feltrinelli, pp. 240 € 16
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