La serie d’obbligo di ipotesi
su chi erano i Bronzi, dove andavano, chi li aveva fatti. Per la loro
eccezionalità, di bronzi originali greci, oltre che per la loro resa estetica,
collegati ai migliori esiti della statuaria greca. Ai maggiori eventi
dell’epoca. Ai maggiori artisti noti, Policleto, Fidia, Mirone, et al.. Al mito: Alberto Angela li vuole eroi nel sottotitolo, anche se non sappiamo di quale impresa. E a una committenza anch'essa straordinaria.
La storia è più del restauro.
Dapprima a Reggio, poi per sei anni a Firenze. Nel laboratorio di restauro
creato dopo l’alluvione del 1966. Col trionfo finale: esposti a Firenze
temporaneamente a dicembre 1980, restano in mostra sei mesi, fino a giugno.
Per l’eccezionale interesse suscitato, dice Angela. Ma più per la discussione
se confinarli a Reggio non era destianarli all’invisibilità. E anzi se non ci
aveva più diritto a esporli Firenze, che li aveva recuperate.
Poi la decisione fu presa di
riportarli a Reggio. E sulla strada Pertini li volle in mostra gratuita al Quirinale. Fu qui che il successo
planetario.esplose. Quanto al recupero, anche Reggio si è distinta successivamente,
nella terza o quarta operazione di restauro, durata quasi un decennio, in un
laboratorio-esposizione allestito a palazzo Campanella nel capoluogo calabrese.
Come per ogni fatto
importante, una morte epocale, una nascita, anche per i Bronzi c’è un
capitolo misteri. Sul Terzo Uomo – i bronzi erano due o erano tre (erano due)? E dove sono le armi – ci dovrebbero
essere (ma forse erano di legno)? Non manca chi ha visto molta altra roba che
più non si trova. I Carabinieri non ci credono, ma è anche giusto che ogni mito
si corredi di ipotesi.
Alberto Angela, I Bronzi di Riace, Rizzoli, pp. 177 ill., ril, € 15
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