venerdì 11 agosto 2017

Il mito dei Bronzi di Riace

La serie d’obbligo di ipotesi su chi erano i Bronzi, dove andavano, chi li aveva fatti. Per la loro eccezionalità, di bronzi originali greci, oltre che per la loro resa estetica, collegati ai migliori esiti della statuaria greca. Ai maggiori eventi dell’epoca. Ai maggiori artisti noti, Policleto, Fidia, Mirone, et al.. Al mito: Alberto Angela li vuole eroi nel sottotitolo, anche se non sappiamo di quale impresa. E a una committenza anch'essa straordinaria.
La storia è più del restauro. Dapprima a Reggio, poi per sei anni a Firenze. Nel laboratorio di restauro creato dopo l’alluvione del 1966. Col trionfo finale: esposti a Firenze temporaneamente a dicembre 1980, restano in mostra sei mesi, fino a giugno. Per l’eccezionale interesse suscitato, dice Angela. Ma più per la discussione se confinarli a Reggio non era destianarli all’invisibilità. E anzi se non ci aveva più diritto a esporli Firenze, che li aveva recuperate.
Poi la decisione fu presa di riportarli a Reggio. E sulla strada Pertini li volle in mostra gratuita al  Quirinale. Fu qui che il successo planetario.esplose. Quanto al recupero, anche Reggio si è distinta successivamente, nella terza o quarta operazione di restauro, durata quasi un decennio, in un laboratorio-esposizione allestito a palazzo Campanella nel capoluogo calabrese.
Come per ogni fatto importante, una morte epocale, una nascita, anche per i Bronzi c’è un capitolo  misteri. Sul Terzo Uomo – i bronzi erano due o erano tre (erano due)? E dove sono le armi – ci dovrebbero essere (ma forse erano di legno)? Non manca chi ha visto molta altra roba che più non si trova. I Carabinieri non ci credono, ma è anche giusto che ogni mito si corredi di ipotesi.
Alberto Angela, I Bronzi di Riace, Rizzoli, pp. 177 ill., ril, € 15

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