sabato 26 agosto 2017

Israele torna al Medio Oriente

Una delegazione va a incontrare Barzani, il capo tribù indipendentista dei Curdi iracheni, con la promessa di un sostegno militare e diplomatico di Israele a un Curdistan unito, curdo e siriano, e forse anche iraniano e turco. Ai progetti comuque di indipendenza dei curdi. I quali sono il primo dei tanti nemici del leader turco Erdogan. Con il quale Israele professa solida amicizia, e anzi una alleanza di fatto contro l’islam sciita – dominante alla froniera Nord di Israele..
Israele si rituffa in Medio Oriente con una politica levantina. Lo stesso tra i due blocchi. Contrario all’accordo con l’Iran per il nucleare, il governo israeliano esibisce da qualche tempo una sorta di rottura dei rapporti, da semrpe privilegiati, con gli Usa. Da ultimo il suo primo ministro è stato a Mosca a trattare la soluzione siriana con Putin. Quella sirana e anche quella iraniana: a Putin, alla cui reputazione internazionale Israele può dare un forte contributo, chiede la fine dell’antisionismo iraniano, attraverso gli Hezbollah, il movimento sciita già terrorista localizzato in Libano e in Siria.
C’è per ora curiosità nelle cacellerie europee sulla politica mediorientale del governo israeliano. Ma con qualche preoccupazione. Una politica mediorientale di Israele è sempre stata giudicata necessaria, prima o poi. Ma in integrazione con l’Occidente. Il cammino intrapreso sa più di percorso sotitutivo. 

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