Il
bello della politica è dunque il trucco. Se Macron, pure giovane e senza rughe,
ricorre all’estetista per diecine di migliaia di euro mensili. Con punte perfino
istrioniche o maniacali in Berlusconi e Trump – seppure fortunamente a spese
proprie - tra riporti, maschere, foto velate, trattamenti periodici. Mentre Putin
dà l’idea di cure rivitalizzanti alla gerovital, quali sono in uso in Oriente.
La
cura non è nuova delle apparenze nella politica. Il caso per eccellenza resta
quello di Luigi XIV – per il.resto poco
pulito e qualcuno dice puzzolente, per l’igiene che allora si trascurava. Nella
moda odierna è però nuova, fatta l’eccezione Macron - forse “marito della moglie”,
che invece è in età e si tiene su coi trattamenti. Esprime una sorta di
dittatura generazionale. Magari suffragata da elezioni libere ma del genere:
senza di noi non c’è governo, non c’è politica.
Ciò
avviene a opera di personaggi che si direbbero non “storici”, a parte forse Putin.
Anzi più mediocri che non. Che tuttavia raccolgono consensi e voti. La politica è fatta di trucchi, ma non è di questi che si parla. È la politica generazionale? In effetti, i giovani non contano, al lavoro, nella
previdenza, e nella politica. A meno che, qui, non siano giovani vecchi, come
ce ne sono tanti negli ultimi governi italiani.
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