Ha atteso di avere la maggioranza parlamentare e ha attaccato l’Italia. In Libia,
su Stx, su Telecom, e sugli immigrati, a Ventimiglia e nel canale di Sicilia –
il no di Médecins sans frontières parte dall’Eliseo. Mentre manda manager e
ministri italianisti, mobilita i fratelli di loggia di piazza del Gesù, e fa
sapere che intende passare le vacanze in Puglia.
La
strategia napoleonica che i concorrenti fratelli di palazzo Giustiniani imputano a Macron si appunta con determinazione contro l’Italia – anche l’originale
partì con una campagna d’Italia. Macron non ha fatto altro fino ad ora che
creare problemi all’Italia. Perché l’Italia è il debole tra i grandi Ue, e questo basta per la gloriola nella
quale si esaurisce la Francia. Consentendogli di continuare a fare il valletto di Merkel e di
Washginton.
Non
una grande strategia – Macron sembra avere molti fratelli nei media ma non nel
governo di Gentiloni. Anzi, una serie evidente di furberie. Che, se l’Italia
non fosse l’Italia, pagherebbe anche caro: tradire accordi, nazionalizzare, chiudere
frontiere e aizzare guerre civili costerebbe più caro alla Francia, troppi interessi ha in Italia.
Le
stesse furberie in atto sono balorde. Fincantieri senza Stx sta bene, il
viceversa no. Médécins sans frontières pagherà molto di affitto e stallie, con
la nave ferma per i controlli, senza poter partecipare al banchetto degli sbarchi
– i salvataggi sono pagati. E l’hotspot
in Libia (una delegazione francese in Libia per stabilire chi è rifugiato e chi
no), paese in guerra intestina multipla, tribale, mafiosa, bonapartista?
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