C’è l’Inghilterra che avevamo dimenticato: un’isola,
aggredita da “sporchi continentali”, “clandestini” – “vi infilate in casa nostra
come vermi”. Non è il solo anticipo, o insight
d’autore . L’eroe – come di consueto
in G. Greene - è il progenitore di Smiley e di tutte le spie coi calzini bucati della
guerra fredda made in England. Il protagonista D. - non ha nemmeno nome - così si
spiega: “Uno degli effetti del pericolo, dopo un certo tempo, è di uccidere le
emozioni. … Nessuno di noi può più odiare….e neppure amare”. Mentre la compagna
adibita al suo controllo, agente a Londra, in missione speciale, di una
Potenza orientale dove non c’è da mangiare e nemmeno da scaldarsi e si fanno le
file, ha “un viso raggrinzito” – il mal di fegato era diffuso tra i compagni, ora si può dire.
C’è già la scuola di lingue, poi un classico dello spionaggio. E a un certo
punto la Storia, in entrambi i sensi, del romanzo e dell’avvenire, sta “nelle
calze di una bambina sfruttata”, la sguattera dell’albergo a ore.
C’è anche la “tecnica”. L’amante viene buttata tra le braccia della spia – per spiarlo – “solo nei melodrammi”, roba per ricchi snob, D. non se la permette. E c'è l'ebreo di maniera, quale ricorreva anteguerra - il romanzo è del 1939, Greene non lo ha modificato.
C’è anche la “tecnica”. L’amante viene buttata tra le braccia della spia – per spiarlo – “solo nei melodrammi”, roba per ricchi snob, D. non se la permette. E c'è l'ebreo di maniera, quale ricorreva anteguerra - il romanzo è del 1939, Greene non lo ha modificato.
Uno sberleffo alla spy-story, genere inglese - e all’Inghilterra quale è?
Un “divertimento” - Greene classificava le sue narrazioni in romanzi e
divertimenti – nato come “parodia del romanzo di spionaggio”. Che compiutamente
staglia però la sua tipica figura di umile disadattato, indifeso, tanto più per
questo vicino a Dio e alla grazia – benché professamente laico in questo caso.
Graham Greene, Missione confidenziale
Graham Greene, Missione confidenziale
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