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martedì 22 agosto 2017

Ombre - 379

Dopo Roma e Torino, Berlusconi fa di tutto perché il suo schieramento non vinca le elezioni in Sicilia, dove viene dato vincente, ampiamente. Dopo di me il diluvio, a ottant’anni e passa? Una furbizia napoletana, cioè suicida? Ma Berlusconi è ben milanese.

I terroristi dell’Is a Sidney non hanno potuto caricare la valigia con la bomba sull’aereo perché pesava troppo.   Avevano gà passato i controlli? A volte il terrorismo è facile.

Questa dei terroristi arabo-australiani è una storia che non si capisce bene. Avviene sempre in area britannica, che tutto confluisce in una spy-story, in genere mediocre. Di tutti furbi, però, eccetto i lettori.

Due pagine del “Corriere della sera” e quattro pareri autorevoli di esperti su come combattere il terrorismo islamico dei camion-killer. Ostruire i viali con alberi di quercia su grandi vasi (Stefano Boeri). Con fossati d’acqua (Benedetta Tagliabue, “vedova del catalano Miralles”). Con aiuole e orti rialzati (Pistoletto), Con l’ironia: colori, corni e grandi croci (Mimmo Paladino). Ma non per ridere, il giornale ci apre, il secondo o terzo giorno dopo la strage di Barcellona..

“L’Espresso” propone ai lettori di sintonizzarsi, in base a una serie di quesiti, sulla sinistra che vorrebbero, la sinistra politica. Offrendo queste cinque opzioni: sinistra felpata, sinistra sconnessa, sinistra bastonata, sinistra immaginaria, sinistra selvaggia. Divertente, per chi? Il settimanale della “prima tessera del Pd” ci specula, tiene sotto la sinistra per sterilizzarla – dividerla, deprimerla, ossificarla.

“L’Espresso” su fa spiegare la politica italiana in Libia da un esperto francese, cioè del paese che più e peggio ha fatto in Libia, e contro l’Italia in Libia – una guerra, a meno di un ultimatum. Un esperto peraltro di nessun  nome, Filju, definito “ex alto diplomatico francese”. Nient’altro, solo il titolo. C’è un partito francese ancora in Italia? Pagato?

“la Repubblica” celebra, mezza pagina, l’autista di Occhetto alla morte. L’autista di Occhetto. Goffredo De Marchis lo celebra commosso. Un giornale del tempo che fu?
    
Bizzarro riesame sul “Corriere della sera” di Fubini su quanto le aziende “perdevano” e ora da qualche tempo non perdono più per i tweet fulminanti di Trump. Le aziende non perdono niente, semmai perdono “i mercati”, detti un tempo parco buoi - chi gioca in Borsa al traino delle voci. I “mercati”, invece, dice Fubini, “a volte sbagliano ma non mentono”. Non mentivano anche quando seguivano Trump, magari per paura?

Che dire della Corte Costituzionale tedesca che denuncia la Banca centrale europea alla Corte Europea perché la Germania non ha guadagnato abbastanza dalla crisi? Nulla, non se ne dice nulla. Ma non bisogna sottovalutare la Germania, c’è sempre del metodo nella sua follia.

La denuncia della Corte suprema tedesca si segnala per il silenzio con cui è stata accolta. A  Bruxelles e nella neo napoleonica Parigi. Nemmeno a Roma, ovviamente. Ma pensare si può. Che sarà dura, con questa Germania, a meno di un cataclisma.
Augurarsi un cataclisma? Segno buono non è.

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